DARIO ORLANDINI

D Dario Orlandini, bassista in un mondo dominato dalle chitarre: perchè questa scelta?

R Ho iniziato a strimpellare la chitarra e il basso a 17 anni , iniziando a suonare con dei carissimi amici che ovviamente suonavano la chitarra , io avendo il babbo bassista e quindi già un basso a disposizione, mi sono avvicinato a questo ruolo e missione da bassista  E ne sono rimasto innamorato .

D Fai parte del gruppo Blood Brothers, cobver band di Bruce Springsteen..come nasce l’amore pe il boss ?

R Prima dei Blood non ero appassionato di Bruce , conoscevo qualcosa ma non avevo mai approfondito , iniziando a suonare con i Blood grazie ai meravigliosi musicisti e l’energia che si crea con il sound di Bruce diventa un potenziale magico , e resta solo l’occasione di lasciarsi coinvolgere e dare il meglio di se. Conoscere la storia di Bruce i vari dischi che anno permesso sempre un evoluzione , conoscere i testi per poter interpretare al meglio l’esecuzione, per me è fantastico , emozionante, rivitalizzante.

D Vi ho visto alcune volte dal vivo e devo dire che riuscite a creare l’atmosfera giusta che tutti i fan di Bruce si aspettano…segno di uno studio profondo ma frutto anche soprattutto dell’amore verso di lui…

R Credo di averti già risposto in parte nella precedente domanda, sono certo quando fai qualsiasi tipo di musica con il rispetto , bravi musicisti, passione, la cura dei dettagli, stare bene nel gruppo , e molte prove per migliorare il tiro della band , il risultato è garantito.

D Bllod Brothers…fratelli di sangue: questo significa che il gruppo va in un’unica direzione…sta qui il vostro successo ?

R L’obbiettivo è sempre quello di riuscire a fare emozionare e fare ballare , ogni volta la scaletta è diversa e diventa stimolante sia per noi che suoniamo sia per chi ci segue spesso (che cominciano a essere in tanti)

D Prima dei Blood hai fatto parte di altre band ?

R La mia prima band avevo 17anni ……ora ne ho 45 , ne ho avute tante e non ho mai smesso di suonare .

D Prova per un istante (so che è impossibile…) a dimenticare Bruce…altri artisti che hanno contribuito alla tua formazione professionale ?

R È difficile rispondere con poche righe, o scrivendo tutti gli artisti che mi hanno ispirato , mi limito a dirti che l’amore per la musica per me non è ristretto a un solo genere ho iniziato negli anni 90 con il grange, poi psichedelica, rock n roll, blues, jazz , funk, soul

La bellezza della musica mi fa capire che non ci basta una vita per approfondire tutto quello che è stato creato, e anche due vite sono poche .

D Progetti futuri ? Altri concerti magari in città ? Un album ?

R Con i Blood ci stiamo affacciando nel mercato europeo , abbiamo suonato in Germania è stato un grande successo, a settembre andiamo in Olanda, l’obbiettivo essere una band internazionale. Un altro progetto che ho a cuore sono The Steady Grooves , il gruppo al momento esce suonando funk , soul, jazz , collaborando anche con musicisti diversi nella zona di Livorno , in più abbiamo del materiale inedito con testi in italiano e al più presto spero ci sia l’occasione di eseguirli dal vivo.

D Western Stars è il nuovo lavoro del boss, accolto come ultimamente capita da giudizi discordanti. Quegli archi a molti “non sono andati giù”: che ne pensi ? E avete in mente di inserire alcuni brani nella vostra scaletta ?

R Abbiamo già eseguito ben 5 pezzi di W.S. e lo trovo un album bellissimo, e gli archi li trovo fantastici , forse a qualcuno sarebbe piaciuto qualcosa di diverso, ma credo che si possa trovare semplicemente ampliando le nostre vedute e non dare la responsabilità a Bruce .

D Dario tutti noi abbiamo visto partire un treno sul quale non siamo saliti e ancora oggi “ci mangiamo le mani”…dove andava il tuo treno ?

R A livello musicale non mi sento di avere perso nessun treno , ho sempre cercato di non perdere l’occasione di suonare con musicisti che mi coinvolgevano , tutto serve per crescere , migliorare , e indirizzare con precisione il proprio obbiettivo.

L’unico può essere che nel periodo intorno al 2002 studiavo molto jazz e feci un corso estivo a Siena Jazz… ero intenzionato a proseguire , ma valutando le spese economiche e la poca disponibilità che avevo decisi di andare avanti diversamente .

D Chi è oggi Dario Orlandini ?

R Sono malato di musica , ma non basta ascoltarla la devo soprattutto suonare altrimenti vado in astinenza e mi innervosisco, e non basta !! Fare emozionare e divertire chi ascolta mi gratifica molto , e non basta!! Devo anche fare un lavoro oltre il musicista altrimenti non si arriva alla fine del mese.


FILIPPO SASSANO

D Filippo Sassano, cantante…come hai scoperto questa tua “vocazione” ?

R Ho sempre cantato sin da bambino, non perché volessi cantare, ma semplicemente perché per me era naturale farlo. Addirittura cantavo anche durante i pasti, con la bocca piena! Non vengo da una famiglia di artisti, cantanti o musicisti, quindi nessuno mi ha mai influenzato. Si può veramente dire che ci sono nato. Ho scoperto che il canto potesse diventare una vocazione solo dopo il mio primo provino per entrare nel coro delle Voci Bianche del Goldoni. Fino a quel momento non avevo mai cantato per qualcuno. Quando ho realizzato questa cosa non piaceva solo ame, ma anche agli altri, allora mi sono detto “bellissimo, voglio rifarlo!

D Fai parte del gruppo Five Live…5 vocalist dalle voci particolari, che si integrano a vicenda in modo sorprendente…come nasce questo “ensemble” ?

R Nasce dalla passione di 5 ragazzi per il Musical. Infatti i nostri percorsi si sono incrociati all’interno del Teatro Goldoni dove abbiamo seguito per diversi anni un corso di formazione finalizzato a questo genere teatrale. Da lì abbiamo sviluppato un affiatamento non solo musicale ma anche personale che ci ha portato alla nascita di questo quintetto.

D La vostra particolarità è quella di proporre musica a 360 gradi, generi di ogni tipo ma…quale è il tuo genere preferito ?

R Tutte le volte che mi viene posta questa domanda trovo sempre una certa difficoltà a rispondere. Non riesco proprio ad avere un genere preferito. Ci sono dei generi che ascolto più volentieri, come il soul, il funky, il rock, il jazz, ma se date un’occhiata alle mie playlist c’è un mescolio di generi da far girare la testa.

D Nel 2011 partecipate con lo spettacolo “Niente da dire. A parte la guerra”, al Festival Melodrama presso Jelcz-Laskowice in Polonia e ricevono molti riconoscimenti e vari ingaggi.
Dal 2011 al 2015 portate in scena diversi spettacoli presso il Teatro Goldoni, sotto la direzione artistica di Paola Martelli e Niki Mazziotta.
Nell’estate del 2015 intraprendete una nuova esperienza con “Music-All”, uno spettacolo musicale che ha intrattenuto molti locali del litorale toscano.
A novembre del 2015 collaborate con i “Roots United”, gruppo musicale vincitore della “Miglior Cover Premio Ciampi 2015”, con la canzone “Hai lasciato a casa il tuo sorriso”.
A febbraio 2016 è la volta di Love Therapy, incontro di auto aiuto per innamorati anonimi, spettacolo ideato, diretto e interpretato interamente dai Five Live.
Nel 2016 partecipate al concorso internazionale Tour Music Fest classificandovi secondi nella categoria gruppi vocali.
Nel 2017 collaborate con il Teatro Goldoni di Livorno curando gli arrangiamenti musicali e vocali di due produzioni R-Existence e Iliade Opera rock, spettacoli che vi hanno visti impegnati anche come cantanti ed attori. Il musical R-Existence è stato replicato più volte: all’interno della manifestazione Effetto Venezia (Livorno) e per il teatro ragazzi presso la Goldonetta (Teatro Goldoni Livorno). Mica male come percorso..soddisfatto ?

R Soddisfatto certo, anche perché ognuna di queste esperienze è un tassello che va a comporre la persona che sono adesso. D’altronde un artista è fatto di questo, di emozioni, di percorsi, di bagagli, di esperienze e di vissuto. Se non hai nulla da raccontare, nulla da esprimere, nulla da far vedere come puoi far nascere qualcosa. I fiori non crescono in vasi senza terra.

D Vi siete cimentati anche in varie forme teatrali, dei veri e propri attori possiamo dire…musica e teatro…binomio vincente…

R Il teatro e la musica, così come la danza, sono discipline che vanno sempre a braccetto. Il musical infatti è una delle forme d’arte che più mi soddisfa e che per la quale ho una vera e propria passione. C’è un vecchio detto nel mondo del Musical che riassume perfettamente questo concetto: “If you can’t say it, you sing it, and if you can’t sing it, you dance it”

D Progetti futuri ?

R Sicuramente portare avanti il progetto Five Live con nuovi brani e concerti, ma mi piacerebbe dedicarmi anche ad una produzione teatrale. Vediamo un po’ cosa ci riserva il futuro, qualcosa da far bollire in pentola sicuramente ci sarà. Anche perché l’arte è una droga, è difficile smettere!

D Filippo quali sono le tue fonti di ispirazione, i tuoi cantanti di riferimento ?

R Questa è come la domanda del genere preferito. Chi più ne ha più ne metta, potrei fare un elenco di pagine e pagine. Se vuoi fare il cantate devi avere più riferimenti possibili. Ascolti Ray Charles e trovi inspirazione per una cosa, poi senti Freddie Mercury e dici bella questa cosa che fa con la voce, ci voglio provare anch’io. Qui potrei fare un falsetto come faceva Prince o essere dolce come Elton Jhon quando canta Your Song. Insomma tutti posso inspiratati sta a te capire in che modo.

D Livorno e gli spazi per la musica e le possibilità di esibizione: sono sufficienti o trovate difficoltà a proporre il vostro progetto ? Cosa si potrebbe e dovrebbe fare di più ?..

R Se questa domanda mi fosse stata fatta qualche anno fa sarei stato molto duro nei confronti della mia città, ma negli ultimi anni vedo un trend diverso, gli spazi stanno piano piano venendo fuori e Livorno sta rispondendo alla crescente voglia di cultura. Il percorso è ancora lungo e c’è tanto lavoro da fare soprattutto nell’istruire le persone. Livorno ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento per l’arte e la cultura, ce lo ha dimostrato spesso, ma dobbiamo riboccarci le maniche e ricordaci che l’arte non dura solo 5 giorni l’anno.

D Tutti noi abbiamo un rimorso, un grosso rimpianto…musicalmente parlando…raccontaci il tuo…

R Come si è capito non faccio solo musica, ma anche teatro e il mio rimpianto riguarda più che altro questo ambito. Per tanti anni ho lavorato insieme a Lindsay Kemp come attore ballerino. Sono stati degli anni bellissimi, soprattutto di grande formazione. Nella vita tante cose cambiano e purtroppo negli ultimi anni della sua vita ci siamo persi di vista. Mi sarebbe davvero piaciuto fare un ultimo spettacolo insieme.

D Chi è oggi Filippo Sassano ?

R Richiedimelo tra 10 anni…

ALESSIO ACCARDO (ALEX GEFFERSON)

D Alessio Accardo, conosciuto nel mondo della musica come Alex Gefferson…partiamo da questo alias…come si arriva da Alessio a Alex ?

R Il nome Gefferson è nato circa una ventina d’anni fa durante una giornata di lavoro mentre stavo sistemando dei barattoli d’inchiostro per serigrafia insieme ad un collega che mi istruiva sulle differenze e come riconoscerli in base a cosa dovevi stampare. Successe che me ne capitò uno anonimo con la sola sigla “H-G”…ed essendo appassionato di moto stile Harley Davidson (sigla H-D) mi venne spontaneo ..” ma cos’è HG?…Harley Gefferson!!”….olè…dopo 5 giorni la mia moto(una Yamaha) diventò una Harley Gefferson con tanto di scritte adesive mod.”HG 535 stoned” ed io mi impossessai del cognome Gefferson , il nome Alex fu un attimo e lo pseudonimo era pronto. Lo utilizzai definitivamente solo anni dopo.

D Innamorato della chitarra da sempre ovviamente…come nasce questo amore ?

R La chitarra era lo strumento “predestinato”, fin da piccolo ce n’erano a giro per casa sia acustiche che elettriche , mio padre suonava in un complesso rythm & blues negli anni 60, aveva amici che suonavano e a cui piaceva la musica ed un suo storico amico è stato addirittura il “mio” bassista per qualche anno. Il vero incontro però l’ho avuto tardi e per caso nonostante i miliardi di tentativi di avvicinamento a qualsiasi strumento a partire dall’infanzia dove venivo nutrito a standard R’n’R , rythm & blues e quello che ascoltavano a casa mia e che comunque girava negli anni 60/70. Ascoltavamo musica ovunque sia in casa che durante ogni breve o lungo spostamento in macchina , altro tentativo più fisico era l’acquisto di chitarrine, tastierine e mini batterie, puntualmente snobbate o distrutte…..resta il fatto che una volta piantato il seme presto o tardi qualcosa ne esce. Così successe che un giorno, avevo 14 anni, mi venne in mente di provare, così a caso, imparando tutte le posizioni degli accordi maggiori e minori . Successivamente la malattia degenerò e più andavo avanti e più mi rendevo conto che ascoltavo tutto in maniera diversa, a quel punto era andata….

D Fai parte del trio B-Folks, ottimi musicisti, ottimo vocal…soddisfatti ?

R Soddisfattissimo!!! Direi ripartiti col piede giusto dopo in bel po’ di pausa. I B-Folks ora sono un trio o almeno queste ultime uscite sono state e saranno così, ma questo gruppo ha sempre avuto la prerogativa di avere line up diverse sia come numero di elementi sia come musicisti, da un minimo di 2 (a volte anche 1) a salire senza limiti di età sesso e provenienza . Hanno militato nei B-Folks almeno una volta Andy Paoli, Gionata Ciccolini, Filippo “pippo” Papucci, Doda Mariotti ora bassista dei LUPE VELEZ , Steve Sperguenzie ed altri che al momento non mi vengono (scusate), tranne al creatore del nome nonché batterista originale e unico dei B-Folks , Mirco Pacini. Marco Mencucci, l’attuale chitarrista è un musicista stupendo ed è un piacere suonarci insieme, tecnicamente preparato con gusto e conoscenza musicale. Stefano Ilari come cantante non ha bisogno di nessun genere di presentazione, un mito…un personaggio che conosce la musica e che la sa scrivere ed interpretare e con cui ho l’onore di collaborare da più di 10 anni.

D Prima dei B-Folks in quali gruppi hai militato ?

R Il primissimo gruppo si chiamava “Costa Ovest”(forse perché Livorno è appunto sulla costa ad ovest): facevamo cover varie e sempre comunque anni 60/70 …altra band delle prime armi si chiamava “The black cat bones”, cover band di classici R’n’R e blues molto divertente. Successivamente con Steve Sperguenzie sia come cover band Stones “S.S. & The go-go shuffle” sia come “S.S. & the Lysergic Ants” garage beat e psichedelia. Finita la parte Lysergic ants suonavo in una cover band garage rock chiamata “Funhouse” e li incontrai Stefano Ilari quando venne a sostituire l’ex cantante che lasciò . I Funhouse durarono qualche anno e dopo una breve separazione entrai a far parte degli Stella Maris Music Conspiracy, esperienza hardcore. Finito o apparentemente finito con gli SMMC attualmente sono in forze nei LUPE VELEZ che tra l’altro è un’ottima progetto con una grande band…in mezzo a tutto questo da un certo punto in poi ci sono sempre stati i B-Folks ad allietare le varie situazioni ed alleggerire le tensioni.

D Alessio quali sono i tuoi chitarristi di riferimento, coloro dai quali hai cercato di carpire i segreti ?

R Direi che fra tutti troneggia incontrastato Keith Richards. Oltre al modo stesso che ha di suonare e di scrivere mi piace sentire quanto le chitarre nel pezzo cercano un legame, un intreccio , quando fatichi a distinguerle. Direi che questo il buon Keith lo ha sempre fatto con qualsiasi partner abbia suonato con lui negli Stones (Wood, Jones, Taylor, li ho messi in ordine di preferenza personale). Anche nei LUPE VELEZ ci tengo molto a provare a ricreare quel tipo di effetto e con Iride Volpi l’altra chitarrista( ma lo sapete già) stiamo lavorando bene.. ci divertiamo ..riff interventi , assoli non lunghissimi e non alla velocità del suono, mi piace di più il groove di alcuni chitarristi diciamo prettamente ritmici.

D Progetti futuri, magari altri concerti dove possiamo ascoltarvi ?

R Nel mese di agosto suoneremo come LUPE VELEZ il 18 a Lari alla Festa rossa e il 29 (credo) come B-Folks a Livorno al mercato del pesce…. per ora questo.

D Livorno e la musica: sempre più difficile trovare luoghi dove esibirsi; di norma la domanda è “Si, vieni a suonare…ma quanta gente mi porti ?”…cosa pensi sarebbe opportuno fare per coinvolgere le numerosissime band che esistono in città ?

R Bella la domanda “ vieni ma quanta gente porti?” mi sa un po’ come andare in pizzeria portandosi dietro l’impasto….a Livorno ci sono tante band che propongono musica ,per potergli dare spazio ci vorrebbero delle situazioni adatte e probabilmente in città ce ne potrebbe essere di più, fortunatamente ci esistono alcune realtà che ci provano a far funzionare la musica e coinvolgente le band nonostante le noie di autorizzazioni, permessi, divieti e chi più ne ha, per gestire ed organizzare eventi. Vedo che le band sono sempre coinvolte dove ci sono spazi dedicati alla musica perché sono punti d’incontro dove parlano tutti la solita lingua ed hanno la solita passione…

D Sono 50 anni che qualche “solone” afferma che il rock è morto…eppure vi ho visto la scorsa settimana dal vivo con canzoni “immortali”..il pubblico era coinvolto e appassionato…che ne pensi ?

R Fortunatamente non sono pochi quelli a cui piace ascoltare quello che proponiamo con i B-Folks ,alcuni sono seguaci storici altri sono stati catturati strada facendo e ci vogliono bene, comunque credo che quando la canzone è bella è bella è basta, resiste al tempo; poi uno può preferire un pezzo o un’artista piuttosto di un altro ma non si possono negare i capolavori. In realtà queste canzoni sono immortali proprio perché riescono a catturare anche le nuove generazioni (ora tutti tutti no) e continuano a tramandarsi nel tempo, io con i miei figli ci sto provando con risultati abbastanza positivi… vedremo se almeno uno suonerà uno strumento.

D Tutti abbiamo un rimpianto grossissimo, quale il tuo, sempre musicalmente parlando ?

R Unico rimpianto è stato farmi rubare la mia prima chitarra una Gibson Les Paul standard che per le circostanze in cui la comprai ed il momento, aveva un valore affettivo molto superiore a quello economico….comunque oltre a quella ci svuotarono mezzo furgone… purtroppo non soffrii solo…e vabbè

D Chi è oggi Alessio Accardo alias Alex Gefferson?

R Oggi sono un “ragazzo” di 42 anni che lavora, con moglie e due figli che adoro e che prova a dividersi fra la famiglia e la musica, una passione che mi accompagna da sempre..