VERONICA RUIHA CATENI

D Veronica Ruiha Cateni, cantante fin dalla tenera età immagino…

R Ho iniziato a coltivare veramente la mia passione iniziando a prendere lezioni di canto a 16 anni, ma sì, in effetti ho sempre amato cantare fin da piccolissima. Infatti mia madre mi ha sempre raccontato che quando ero una neonata per farmi smettere di piangere bastava mettermi il VHS del live at Wembley dei Queen.

D Attualmente fai parte del gruppo Ruiha and The Kelavra, duo acustico composto da te e dal chitarrsita Francesco Benvenuti , conosciuto nell’ambiente musicale e non solo come Gianfra (in veste di batterista dei Biffers, Dome la Muerte and The Diggers nonchè dei Lupe Velez)…come è nato questo sodalizio ?

R Ruiha and The Kelavra è una collaborazione artistica che nasce nel 2014 e che tutt’ora è attiva. E’ nata principalmente dalla passione per la musica che accomuna me e il mio chitarrista Francesco Benvenuti, meglio noto come Gianfra, che principalmente è un incredibile batterista (Biffers, Lupe Velez, Dome La Muerte And The Diggers). Inizialmente ci trovavamo a suonare per strimpellare un po’ insieme i brani dei Nirvana (nostra grande passione comune), poi pian piano sono iniziati ad uscir fuori dei giri di accordi, dei riff, dei testi…e alla fine, dopo pochissimo tempo, abbiamo iniziato a comporre pezzi nostri e negli anni si è instaurata anche una bella amicizia fraterna. Che poi in realtà a noi non piace definirci come progetto musicale, ma semplicemente è la voglia e la bellezza di trovarsi a far musica insieme e sfogare la nostra vena creativa.

Ruiha and The Kelavra – YouTube

Ruiha and The Kelavra | Facebook

D Te suoni anche l’ukulele…

R Si ma…niente di serio! “Suonare” è un parolone! Ahahah diciamo che mi diverto ogni tanto ad accompagnarmi da sola con l’ukulele quando capita e mi è spesso utile anche per comporre e abbozzare pezzi nuovi, ma preferisco lasciar fare ai veri musicisti la “professione Suonare”, per me è uno svago, ma se siete curiosi ci sono un paio di video pubblicati su YouTube dove mi trovo a suonare un paio di cover con un altro amico musicista Luca Sardi (basso The Chromosomes).

RUIHA & LUME – The Pretender (“Foo Fighters” ukulele cover) – YouTube

RUIHA & LUME – Ring Of Fire (Johnny Cash ukulele cover) – YouTube

D Il vostro genere possiamo definirlo grunge-poprock ma spaziate a 360 gradi nel mondo del rock…

R Infatti, come ho accennato prima la nostra collaborazione è nata soprattutto grazie alla all’amore per i Nirvana, per questo durante i nostri primissimi live suonavamo esclusivamente loro cover rivisitate a modo nostro in chiave acustica. Portando avanti il progetto poi abbiamo inserito anche altre cover, come ad esempio i Ramones, The Cranberries, Bad Religion ecc…

D Da tenere in considerazione il fatto che in repertorio avete anche pezzi propri, testi tuoi su musica di Gianfranco…non è poco…

R Il nostro repertorio è composto principalmente da pezzi nostri e ne siamo molto orgogliosi. Siamo molto liberi, in effetti, sulla creazione dei nostri brani: capita spesso che il Gianfra trovi dei giri con la chitarra che ci ispirano e di conseguenza poi io ci scrivo su parole e melodia, ma è capitato anche che io abbia scritto anche la musica insieme al testo, o anche il contrario, che abbia scritto lui testo, melodia e musica. La nostra collaborazione musicale è sempre aperta a mettere in discussione ed elaborare le idee creative l’una dell’altro e viceversa. Dopotutto il Rock è l’essenza della libertà di espressione. In questo modo abbiamo pubblicato due lavori: l’EP “Lovelution” nell’Aprile 2016 all’Ice Factory studio, suonato totalmente in elettrico (voce, chitarra, basso e batteria) in perfetto stile poprock/grunge anni ’90, con la preziosa collaborazione di altri due amici musicisti Tommaso Bandecchi e Cristiano Sbolci Tortoli, che hanno prestato la loro arte per realizzare questa nostra ambizione. Mentre alla fine del 2017 abbiamo inciso allo Yeti’s Cave studio il nostro primo album acustico “Live Book” registrato rigorosamente nudo e crudo in presa diretta che rivela tutta la nostra naturalezza.

Ruiha and The Kelavra – Falling for you – YouTube

Ruiha and The Kelavra – Let me go home – YouTube

D 2 Cd con i Ruiha ma anche 2 singoli da sola prima del progetto Kelavra : “Conseguenza (un’anima come me)” e “Lady Sadness”. In seguito la cover dei Ramones “Bonzo Goes To Bitburg” accompagnata da un bravissimo tastierista…soddisfatta ?

R Antecedentemente a tutto questo ho pubblicato due singoli da solista come Ruiha: “Conseguenza (un’anima come me)” e “Lady Sadness” entrambi scritti da Dimitri Cappagli, il mio insegnante di canto storico, e arrangiati e registrati da Giovanni Sala – Cantine Di Badìa. La cover dei Ramones “Bonzo Goes To Bitburg” in chiave acustica piano-voce in realtà è nata dall’idea di Fabrizio Pagni, bravissimo pianista che mi ha accompagnata su questo pezzo, di farla come regalo di compleanno per una nostra amica in comune. Alla fine è venuta talmente bene che abbiamo deciso di pubblicarla e inaspettatamente ad oggi su YouTube abbiamo ottenuto più di 30 mila visualizzazioni.

Ruiha – Conseguenza (un’anima come me) – YouTube

Ruiha & Izio – Bonzo goes to Bitburg (Ramones piano cover) – YouTube

D Progetti futuri, ora che è quasi terminata la pandemia, magari concerti in città ?

R Il futuro è sempre in divenire e mai una certezza. Al momento stiamo preparando nuovo materiale, sicuramente entro la fine dell’estate una suonatina da qualche parte la faremo.

D Cantante ma anche insegnante: parlo di MusicArte, la scuola dove insegni…

R Beh e qui parliamo dell’altra mia grande passione: l’insegnamento. In questi anni mi sono anche formata come insegnante di canto moderno e sto continuando a studiare e lo farò sempre perchè nell’insegnamento, di qualsiasi disciplina, la formazione non si deve fermare mai. E’ importante per me specificare che un bravo cantante non è sempre un bravo insegnante se non studia per questo. Sono due mestieri diversi. Ho capito che volevo essere una vocal coach qualche anno fa e perciò mi sono messa a studiare, ho frequentato accademie di musica, fatto corsi, seminari e lo scorso Marzo mi sono certificata come insegnante a livello base nel metodo Easy Sing. Dal 2020 insegno alla scuola di musica MusicArte in via Guarini 90 a Livorno, una bella realtà gestita con professionalità e serietà da Anna Romaldini e Chiara Prispoli, entrambe ottime vocal coach e cantanti, che insieme portano avanti questo centro di energia creativa e artistica proponendo alla città moltissimi corsi di strumento e laboratori con insegnanti qualificati. La veste da vocal coach mi ispira e mi gratifica ogni giorno sempre di più perchè i miei allievi mi fanno dono di una delle cose più preziose e intime della loro persona: la voce. E io amo guidarli verso i loro obiettivi.

www.musicartelivorno.com MusicArte Scuola di Musica | Facebook www.easysing.it

D In una città che dimentica il bellissimo passato con centinaia di ottimi musicisti e cantanti, come rispondono i giovani di oggi ?

R Credo che Livorno viva di arte e musica da sempre. La nostra è una città molto attiva sotto questo punto di vista e penso che non cambierà mai. Basti guardare il programma di una qualsiasi kermesse musicale cittadina estiva per capire quanta musica renda vibrante ogni angolo di strada.

D Veronica, ognuno di noi ha un rimorso che a volte ritorna prepotente alla mente…musicalmente parlando dove andava quel treno che ti aspettava ma che tu hai lasciato partire?

R Se devo essere totalmente onesta non ho nessun rimorso musicalmente parlando, sono sempre stata dove dovevo essere e tutt’ora sono dove devo essere. Non ho mai perso nessun treno, mi sono sempre goduta il momento che capitava.

D Chi è oggi Veronica Ruiha Cateni ?

R Oggi sono una donna alle porte dei trent’anni con l’ambizione di crescere sempre di più come cantante e come insegnante. Mi ritengo una persona fortunata a fare un lavoro che amo alla follia, che mi regala tante gioie e soddisfazioni tutti i giorni e che mi dà tanta serenità generale perchè mi sto finalmente dedicando solo alla mia passione per la musica, con ottimi risultati. Questa mia condizione è chiaramente anche favorita dall’avere al mio fianco Massimiliano Morandi, il mio compagno che mi supporta e mi capisce essendo anche lui un musicista (voce, chitarra The Chromosomes). Ultimamente ci siamo esibiti dal vivo noi due insieme per la prima volta, per il progetto cittadino Livorno Dal Vivo ed è stato molto emozionante. Livorno Dal Vivo | Facebook

VALENTINA CERRAI

D Valentina Cerrai, cantante ancor prima di camminare immagino…

R R effettivamente quasi….il primo ricordo risale a quando avevo pochi anni…con la famiglia andavamo in vacanza in montagna ed i miei mi mettevano in piedi sul tavolo di cucina e mi facevano cantare le canzoni di Sanremo con il manico di scopa che diventava il mio microfono….

D Hai fatto studi classici o sei autodidatta ?

R Decisamente classici…a 15 anni ho cominciato a studiare canto lirico come contralto con il conosciutissimo tenore livornese Franco Castellani prima e poi con la Contralto Maria Trabucco vicino Genova…da lì ho iniziato a calcare i palchi dei primi teatri con opere liriche come La Traviata e parallelamente crescevo la mia anima rock ascoltando gruppi come Ac-Dc, Scorpions e naturalmente Vasco, colonna sonora della mia vita. Dopo molti anni sono tornata sui banchi di scuola facendomi seguire dal Vocal Coach Alex Mastromarino che ha dato una nuova vita al mio lato artistico.

D Attualmente fai parte del gruppo MK5 Evolution…come è nata questa idea ?

R Mk5 Evolution…la mia seconda famiglia…un giorno mi arriva una telefonata da una persona che si presenta come “Fabrizio degli Mk5 “…sinceramente non avevo idea di chi fossero ma istintivamente accettai di andare a sentirli e conoscerli durante una prova, arrivai piena di dubbi, un repertorio che conoscevo poco, io che avevo ripreso a cantare dopo qualche anno di stop ripartendo dal coro Springtime di Cristiano Grasso del quale continuo a far parte…ecco come è partito questo progetto…direi per caso.

D Massimo Suardi, Luciano Trovato, Andrea Quagli, Paolo Saini…”ragazzacci”…come ti trovi con loro ?

R Come mi trovo? A casa…con loro mi sento a casa. Sono un gruppo di Amici, quelli con la A maiuscola…con loro mi sento libera di vivere la mia “vita spericolata” e di lasciare uscire la mia anima rock! Suoniamo, litighiamo e subito torniamo quelli di prima…ho avuto anche qualche proposta allettante nel frattempo, ma che non ho mai accettato perché non potrei fare senza quei ragazzacci…

D Hai una voce calda, potente, eppure te la cavi benissimo anche con canzoni “leggere”…ma quale è il tuo genere preferito ?

R Parlare di genere preferito è riduttivo, amo la buona musica e la vivo per sensazioni che sia un brano pop o rock o metal non importa, deve darmi emozioni e la stessa cosa cerco di riportarla nei brani che interpreto, cerco emozioni per emozionare.

D Quali sono i tuoi mostri sacri, le cantanti che imitavi davanti allo specchio ?

R I miei mostri sacri sono tantissimi…come ti ho già detto non amo un solo genere musicale per cui i miei riferimenti sono stati tanti da Etta James a Mia Martini, da Fiorella Mannoia a Tina Turner…uno su tutti Vasco Rossi.

D Prima degli MK5 hai fatto parte di altri gruppi ?

R Si, negli anni ho avuto diversi gruppi…il primissimo è stato tanto tempo fa, avevo 16 anni i “Controtempo”…amici con i quali ancora oggi ci sentiamo, come Corrado Passetti, Massimo Simoncini e Alex Rossena, anche loro sempre in mezzo alla musica…e poi negli anni tanti gruppi di generi diversi, dall’operetta al varietà, dal piano bar al rock…insomma diciamo che ho cercato di fare più esperienze diverse possibili.

D Progetti futuri ? Adesso che sembra che questo maledetto Covid faccia un passo indietro tornerete sul palco ?

R O si, certamente! E speriamo di poterlo fare quanto prima!!!! Ci manca il contatto con il pubblico, il palco…sai, è una realtà magica…quello che succede sul palco ti strega, non puoi farne a meno! Il nostro ultimo progetto è una Evolution del gruppo, un repertorio rock fortissimo che non vediamo l’ora di farvi ascoltare.

D Ognuno di noi ha un rimorso, un rimpianto per non essere salito su quel famoso treno…musicalmente parlando qual’è il tuo rimpianto più grosso ?

R Veri e propri rimpianti non ne ho. Negli anni in cui non ho cantato mi sono dedicata alla famiglia, come è successo a molti, ma poi è arrivato il momento di ricominciare e riprendersi il palco…ed ecco che sono nati gli Mk5 Evolution…sono arrivata nelle loro vite e le ho sconvolte Treni ne sono passati, ma non ci sono salita per scelta e ne sono felice.

D Chi è oggi Valentina Cerrai ?

R Valentina oggi è una donna, moglie, mamma e lavoratrice con una grande enorme passione che è il canto che cercherà di portare avanti il più possibile “perché la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia”

SIMONE RICCI

D Simone Ricci, chitarrista immagino da sempre..

R Sì, praticamente da sempre. Avevo 8 anni e mia madre mi regalò la mia prima chitarra classica. Per aiutarmi a stare più tranquillo. Ero un bimbo vivace. Non l’ho più abbandonata. Da quella prima chitarra sono passati 46 anni e decine di chitarre tra le mie mani.

D Non hai fatto studi classici ma hai avuto insegnanti di prim’ordine ( Stefano Cirasaro, Gigi Cifarelli, John Etheridge, Scott Henderson, Ralph Towner) e ognuno ti ha lasciato qualcosa di suo e te ne hai fatto tesoro…

R E altri ancora, magari non chitarristi ma grandi musicisti. Certo da ognuno di loro ho imparato qualcosa, il timing pazzesco di Gigi Cifarelli, la precisione di Scott Henderson, l’ironia di Stefano, grande amico…

D Ultimamente ti esibisci da solo ma in passato hai fatto parte di molti gruppi come Caponord, Homeles Jazz Quartet, Modern Times, Boston Globe…bellissimi ricordi…

R devo molto della mia formazione a queste esperienze con gruppi anche molto noti nell’area toscana. Certo, il mio pensiero è per i gruppi che ho creato con il grande amico e tastierista Gianpiero De Donato, con cui ho inciso il mio primo disco e con altri grandissimi professionisti come Vittorio Alinari, Johannes Faber e altri ancora

D E’ comunque con i Coven Garden che apprendi che oltre a suonare ti riesce facile anche comporre testi…

R vena compositiva che è poi stata alla base di tutti i miei progetti successivi. Purtroppo, il cd “Two Ways Corner” non è mai stato pubblicato. Ma alcuni pezzi riarrangiati sono poi stati inseriti nel primo disco editato, “E.M.U’”. (vrcd 00283)

D “E.M.U’, Simone Ricci Nowhere Quartet, Free Vibes Group…sono altri gruppi…mi fermo o continuo ?

R Ho collaborato con moltissimi musicisti, anche in formazioni estemporanee. Con Ares Tavolazzi. In trio, per una serata jazz qui a Livorno, con Ellade Bandini, chiamato presso la Percorsi musicali per una lezione e successiva live con gli allievi, così con Federico Malaman, grande bassista. Vorrei ricordare con grandissimo affetto Marco Collazzoni, sassofonista e direttore della Terni Jazz Orchestra, recentemente scomparso, a cui mi legavano anni di collaborazioni e sincera stima

D Senza contare una decina di CD …dove hai trovato tutta questa energia ?

R nella mia passione per la musica. E’ l’unica risposta che mi viene in mente.

D Non sto ad elencare tutte le manifestazioni e Festival che ti hanno visto protagonosta perchè ci vorrebbero tutte le pagine del giornale, nè le decine e decine di collaborazioni avute…una carriera straordinaria…soddisfatto ?

R abbastanza, anche se mi sarebbe piaciuto poter continuare con costanza.

D Il jazz è il tuo genere preferito…sei un “talebano” della musica o suoni e ascolti anche altri generi musicali?

D Il jazz è il tuo genere preferito…sei un “talebano” della musica o suoni e ascolti anche altri generi musicali?

R no, ho sempre ascoltato musica di tutti i generi. Certo, con l’età si comincia a selezionare gli ascolti, ma cerco di non farmi condizionare troppo dalle mie preferenze. Ma ho avuto alcune vivaci discussioni con i miei figli, perché, a volte, esprimo giudizi di valore tranchant

D Nel 2007 la tua vita viene stravolta…ma non ti perdi di coraggio…la passione per la musica è troppo forte, troppo potente…in pratica “rinasci”…

R ho avuto una emorragia cerebrale. Con tantissima determinazione e cocciutaggine ho ricominciato a suonare e a recuperare i segni grafici della musica. È stato un lavoro faticosissimo e molto lungo. Purtroppo, l’area colpita è quella deputata alla parola e alla scrittura. Ma ci sono voluti più di due anni per capire cosa stessi facendo e suonando. Sì, in pratica e ringraziando il cielo, sono “rinato”

D Trovi anche il tempo per insegnare chitarra jazz e fusion…come rispondono i giovani ?

R adesso non insegno da un po’, a causa della situazione mondiale. La crisi ha colpito tutte le forme di arte, forse in modo più drammatico che in altri settori. Anche l’insegnamento ne ha risentito. Hanno reagitomeglio le scuole con spazi più ampi. Spero di poter ritornare ad insegnare

D Simone, tutti noi abbiamo rimpianti e rimorsi che ci tormentano…musicalmente parlando, quale è il tuo più grosso rimpianto ?

R Non ho né grossi rimpianti né grandi rimorsi. Ho avuto una vita musicale intensa, ho fatto scelte che mi hanno portato a scontrarmi con certi condizionamenti. Ma non rinnego le mie scelte.

D Chi è oggi Simone Ricci ?

R Simone Ricci è un musicista che sta faticosamente cercando un nuovo spazio e una nuova vita, musicalmente parlando. Ho alcuni progetti in cantiere che spero vedano la luce quanto prima. Spero di suonare presto dal vivo, perché, secondo me, quella è la vera vita per un musicista.