MUSICOTERAPIA

Sin dagli albori della storia dell’uomo ogni popolo ha organizzato, in ogni tempo e in ogni luogo, manifestazioni musicali riconoscendo alla musica il potere di influire sulle emozioni. Per gli antichi Egizi, già nel 1500 A.C. il fascino della musica aveva una notevole influenza nella fertilità della donna. Anche la Bibbia riporta una testimonianza a favore dell’uso terapeutico della musica (Samuele 1,16-23). I Greci la usavano per curare malattie fisiche e mentali. Moltissimi dei nostri comportamenti quotidiani sono figli dell’effetto terapeutico della musica: il più comune è quello di rilassarsi dalle fatiche e dallo stress della giornata ascoltando un buon disco. Pensiamo ad ogni mamma affettuosa che, per calmare il pianto del suo bimbo, intona una dolce “ninna nanna”o ai suoni che contribuiscono a “svegliare” pazienti in stato di coma. E ancora guardiamo tutti quei momenti dove la musica rievoca situazioni vissute, ricordi e ci offre momenti di pace, nostalgia, ansia, terrore. Oggi la musica è considerata a tutti gli effetti una medicina e usata a scopo terapeutico sotto il nome di musicoterapia. Naturalmente sarebbe ingenuo pensare che un raffreddore possa essere curato con una canzone di Bob Dylan o un mal di pancia con un pezzo di Bruce Springsteen, ma non sarebbe affatto strano parlare di sintomi di origine nervosa trattati con terapie musicali. Infatti le applicazioni della musicoterapia sono e rimangono prevalentemente in campo psicologico e sociale, agendo in profondità, interessando il nevrotico fino a risolvere il suo male in una sorte di sublimazione. Non di rado negli Stati Uniti l’uso della musica è richiesto come anestetico in piccoli interventi chirurgici in cui il paziente viene distolto da sensazioni dolorose con l’ascolto di musica adatta ai suoi gusti. Chiaro è quindi che la musicoterapia può essere applicata solo in applicazioni specializzate e sia ha notizia certa di risultati ottenuti contro le balbuzie, l’Alzheimer, il gioco d’azzardo, l’afasia, nonché come sostegno durante il parto e aiuto negli anziani soprattutto se vivono l’ultima parte della loro vita da soli o in un istituto. Quindi, come ho sempre sostenuto, la musica non è solo “canzonette”, ma qualcosa molto di più.

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