FEDERICO MORELLA

D Federico Morella…innamorato della chitarra…da sempre immagino…

R Da sempre, si.

Ho cominciato a circa 10 anni a suonare la chitarra e da allora non me ne sono mai più allontanato.

D Nel 2005 sei tra i fondatori del gruppo Absolute Priority, un sestetto di ottimi musicisti…come nasce il tutto ?

R Il gruppo nacque in realtà come project -studio composto da me e Valerio Voliani.

I brani di Hunter sono stati interamente scritti da noi due.

In seguito reclutammo il resto della band coinvolgendo in primis Massimo Grasso, già con me nei Celephais, e man mano tutti gli altri: Simone Colombo, Francesco Caprina e Andrea Bardi (in ordine di arrivo)

D E’ del 2012 l’uscita di “Hunter”, il vostro primo lavoro…soddisfatti ?

R Si, siamo rimasti molto colpiti dalla risposta entusiasmante che ha ricevuto l’album.

Purtroppo, nel periodo in cui stavamo organizzando un minitour europeo, la band ha subìto un brusco stop: le strade degli Absolute e di Valerio si separano, rimettendo tutto in discussione, anche il songwriting.

D Il vostro suono è potente, deciso, per niente commerciale…quali sono i vostri punti di riferimento?

R Sono molteplici.

Valerio è sempre stato molto ispirato da Geoff Tate (Queensryche), mentre io ho riferimenti molto più progressivi – quindi Dream Theater per il metal-prog, Vanden Plas, ma anche indietro fino ad arrivare agli IQ, ai Marillion e Genesis.

D Ultimamente il vostro sound si è un po’ orientato verso sonorità prog…sensazione o realtà?

R Inizialmente si, ci siamo spinti verso sonorità progressive anche moderne, ispirati da band per noi nuove, quali Tesseract o Haken. In seguito però abbiamo trascorso molto tempo in “meditazione”, alla ricerca di un qualcosa che davvero ci appagasse nel profondo.

Siamo tuttora in questa fase sperimentale, che presto porterà ad una rinascita del gruppo, probabilmente mettendo in discussione moltissimo di quanto erano gli Absolute all’epoca di Hunter.

D A proposito di Livorno…è sempre stata una “città della musica” con decine e decine di gruppi “indigeni”. Qual’è il rapporto, musicalmente parlando, con la città?

R Ottimo, indubbiamente.

Livorno, nonostante alcuni generi siano più apprezzati (un po’ tutto l’indie-rock), è una città che, anche per la sua storia antica, è sempre stata aperta ad accogliere tutto e tutti con entusiasmo, e così è stato anche per noi.

Il nostro concerto di presentazione dell’album che facemmo al The Cage fu davvero memorabile.

D Federico, i tuoi fraseggi sono il punto di forza del gruppo…hai fatto studi particolari o autodidatta?

R Sono completamente autodidatta, escluso un paio di anni da piccolo da un maestro.

Mi ritengo però musicalmente molto sensibile, quindi per fortuna sono riuscito a cogliere certi aspetti della musica anche senza l’aiuto di un insegnante.

La mia visione della musica è ad ampio spettro, non solo focalizzata sullo strumento – chitarra.

Non sono quindi il classico chitarrista, almeno così non mi sento. Mi ritengo invece un musicista con la chitarra in mano…si, questa è la mia visione di me stesso.

D Hai un grosso rimpianto, un’occasione non sfruttata che “non ti fa dormire la notte” ?

R Molti anni fa avrei voluto fare un provino per entrare nei Politburo, che conoscevo personalmente, ed il cui cantante nonché amico Emiliano Cecere adesso è un autore ormai affermato.

Questo desiderio però non si conciliava con l’ Università, che allora frequentavo…

D Chi è oggi Federico Morella ?

R Oggi Federico Morella è prima di tutto un padre di due bambini meravigliosi, Ania e Daniele.

Ma è anche un musicista molto esigente con sé stesso, al punto da arrivare a lavorare anni e anni per poi magari rimettere nuovamente tutto in discussione se non soddisfatto del lavoro.

Non sono un tipo facile, ma questa è la mia scelta di vita.

Un saluto alla redazione di 57100Livorno.it

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