WILLY MANCINI

D Willy Mancini e la chitarra…un amore fortissimo

R La mia è una famiglia di musicisti, mio padre fisarmonicista e mia zia diplomata in

pianoforte.

Sono sempre stato affascinato dal loro modo di prendere la musica, finche non ho

deciso di iniziare a studiare pianoforte all’età di 5 anni. Il pianoforte mi ha cresciuto

molto sia teoricamente che al livello pratico nonostante mi sentissi molto bloccato

nello studio classico. All’età di 13 anni è nato il mio amore fortissimo per la chitarra

dopo aver sentito per la prima volta la distorsione e il suono rock che andava un po

contro i miei principi di studio fino ad allora affrontati. Cosa che ha rivoluzionato il

mio futuro musicale iniziando un percorso di studio metal che mi ha portato a

scoprire generi con sonorità molto pesanti e tecniche a livelli impressionanti. Per

questo salto devo ringraziare il mio insegnante Riccardo Vernaccini che mi ha

sempre saputo indirizzare nello studio di tutti i generi metal.

D Il tuo primo gruppo è stato i Nemesis, giovani ma tremendamente bravi…

R Ho fatto parte di molte band nella mia crescita musicale, vorrei rammentare i

“Twist-In” una cover band che spaziava dai Guano Apes agli Skunk An Ansie con i

quali ho suonati in tantissimi locali toscani. I “Bravure Addiction” con i quali facevamo

un genere progressive metal stile Dream Theater che mi hanno fatto crescere molto

tecnicamente, per arrivare a una delle due band più importanti che ho fondato. Parlo

dei “Nemesis”, una tribute band che si ispirava alla famosissima band svedese Arch

Enemy. Puro Melodic Death Metal molto tecnico, peraltro una band molto singolare

sia per la difficoltà del genere che per la formazione con cantante donna che

cantava in Growl…ma con la formazione che avevo ricercato veniva fuori veramente

un bel sound e un ottimo impatto scenico, infatti con questa band abbiamo solcato

molti bei palchi d’Italia ed eravamo conosciuti anche all’estero da dove ci scrivevano

spesso interessati a vederci Live. La soddisfazione più bella che ho avuto è quando

ho aperto la mail ed ho trovato un messaggio di uno dei due chitarristi degli Arch

Enemy (I fratelli Amott) e leggere che il chitarrista a cui mi ispiravo io “Christopher

Amott” mi faceva i complimenti per l’ottimo lavoro svolto con i Nemesis e mi faceva

l’in bocca al lupo per il futuro della band… Sensazioni indimenticabili!

D Nel 2010, insieme al batterista Simone Ribecai dai vita ai Death Race…raccontaci

R Si, nel 2010 io e Simone Ribecai diamo vita alla nostra attuale band i “Deathrace”.

Io chitarrista Ritmico/Solista e Simone batterista, grazie alla nostra intesa che devo

ammettere non di aver mai avuto con nessun altro musicista con cui ho condiviso

una sala prove o un palco, abbiamo iniziato a creare musica nostra cercando di

metterci tutto quello che di personale potevamo metterci…parlando di noi nel sound

e nelle strutture e metriche musicali!

Solo due strumenti a strutturare tutte le canzoni di un intero EP… solo in seguito

abbiamo trovato gli altri componenti della band Andrea Schiavetti al basso, Stefano

Comandè alla chitarra ritmica e Francesco Macchi alla voce con cui abbiamo

suonato in tutta Italia.

D Musica potente, stile Groove Metal, con sonorità death e core…un gruppo che ha un suo marchio ben definito…

R Il sound che ci rappresenta è quello del Groove Metal con sonorità Deathcore…

con ritmiche molto veloci, bassi molto rimarcati, ma sempre alternati da parti

melodiche….cosa che con un cantato totalmente growl ha un effetto molto singolare.

I nostri pezzi che variano un po nella velocità, nel sound con la presenza di molti

breakdown hanno creato un marchio tutto nostro che è stato molto apprezzato sia in Italia che all’estero.

D Nel 2013 (ormai siete un quintetto) partecipate con successo all’ Emergenza Rock Festival tanto da arrivare secondi alla finale regionale, ad un soffio dalla finale nazionale di Milano…peccato ma comunque una bella soddisfazione

R Si è stata una bella soddisfazione confrontarsi con altre band e vedere il lavoro

svolto in sala prove e sul palco giudicato da una giuria. Emergenza rock festival è

cresciuta molto negli ultimi anni mettendo in vetrina le band che a differenza degli

anni precedenti grazie a dei demo messi online si poteva dare un anteprima dei

gruppi che si sarebbero poi incontrati sul palco nella serata di gara. La sensazione

che non dimenticherò mai e stata quando alla semifinale il nostro cantante ha

annunciato il nostro pezzo “Liars”, il primo pezzo scritto con Simone nel quale sono

presenti parti molto decise e un assolo molto molto tecnico, e dal pubblico c’è stata

un ovazione… Sentire che un tuo pezzo, che parla di te, arrivare alla gente ed

essere riconosciuto al punto di far avere una reazione positiva al momento della

presentazione del pezzo per me è stata una sensazione fantastica di realizzazione e

soddisfazione.

D Nel 2014 il vostro primo Ep, “Long Way To Death”, impreziosito dalla presenza di una voce femminile, Chiara De Lia…

R Dopo L’aggiunta di qualche pezzo con l’uscita ufficiale del nostro nuovo Ep” Long

Way To Death” entra a far parte della band una mia vecchia conoscenza che faceva

parte dei Nemesis, Chiara del Lia alla voce.

Avendo gia lavorato con lei in passato ed avendo solcato anche lei palchi importanti

e soprattutto attratta dal fatto di fare musica nostra ha dato una spinta importante all

band,abbiamo infatti condiviso palchi con gruppi come Upon A Burning Body, Pino

Scotto, Eldritch ecc… e dopo solo un anno abbiamo pubblicato il nostro primo album

“Human Rise” appoggiati dell’etichetta discografica “Kreative Klan” di Verona che ci

ha invitato presso i propri studi a registrare. Adesso siamo presenti su tute le

piattaforme digitali musicali come I-Tunes, Spotify, ecc…

D Willy, quali i tuoi punti di riferimento, le tue icone rock?

R Nel mio percorso di studi sicuramente un mio punto di riferimento per quanto

riguarda la tecnica è stato John Petrucci, chitarrista dei Dream Theater che oltre alla

sua mostruosa tecnica è molto interpretativo e Christopher Amott, chitarrista degli

Arch Enemy che mi mi ha aperto molto la mente riguardo al sound solistico

facendomi innamorare degli armonici artificiali che sarebbero i fischi creati dallo

stoppare di una corda muovendo la leva del ponte della chitarra tipico del suono

metal ma molto personalizzato nel suo stile. Per il resto non posso non nominare le

band che sono state colonne portanti di ispirazione per me…grazie alle quali sono

riuscito a creare la mia band : Lamb Of God, Pantera, Devildriver, Slipknot,

Architects, Whitechapel.

D Progetti futuri? Esibizioni dal vivo magari a Livorno?

R Date precise momentaneamente non ce ne sono, adesso stiamo lavorando al

nuovo album.

Personalmente ho due progetti in mente. Uno su cui vorrei lavorare con una band,

data la mia apertura a 360 gradi sui generi musicali, è quella di un gruppo funk.

Genere che mi ha sempre attratto molto con i suoni suoni mediosi e con ritmiche a

corde stoppate.

L’altro è un progetto solista tutto fatto in studio, orientato sul Djent…genere molto

vasto sia di sonorità che come completezza di generi, può richiuderli tutti. Per essere

aggiornati sui live seguite la mia pagina Facebook “Willy Mancini” .

D A proposito di Livorno, qual’è il rapporto con la città, musicalmente parlando, una città che da sempre “sforna” gruppi nostrani in grande quantità?

R Grazie a Livorno ho conosciuto tantissime persone in ambito musicale negli innumerevoli eventi a quali ho partecipato e grazie ai quali ho imparato tantissimo.

Livorno ha sempre sfornato tantissimi gruppi di tutti i generi e molto validi direi. La

pecca che ha secondo me Livorno è la poca presenza di locations dove si può

sentire musica dal vivo, infatti al momento ricordo solo il The Cage Theater, che

continua a creare eventi live e programmazioni interessanti con band anche di

grosso calibro. Ma se torno indietro di 10 anni ricordo tanti altri locali che purtroppo

nel corso degli anni hanno chiuso…diminuendo cosi i posti di ritrovo di chi ama la

musica suonata dal vivo…

D Ognuno di noi ha visto sfrecciare davanti un treno importante sul quale non siamo saliti…dove andava il tuo ?

R L’unico treno che posso dire di aver visto passare con i Deathrace è stato

quando ci sarebbe stata la possibilità di andare in tour in Europa per quasi due mesi,

insieme alla famosissima band Annihilator…esperienza che sicuramente ci avrebbe

cresciuto e fatto conoscere in tutta Europa, ma he per problemi lavorativi non

abbiamo potuto affrontare. Rimarra comunque un bel ricordo l’aver avuto questa

possibilità.

D Chi è oggi Willy Mancini ?

R Oggi sono un musicista che continua a lavorare con i Deathrace, cercando

sempre nuovi stimoli musicali e creando!

Sono soddisfatto di tutte le mie esperienze vissute sino ad oggi, della gente che ho

conosciuto, dei palchi su cui ho suonato e dei traguardi che ho raggiunto da solo e

con la mia band. Con questa pienezza interiore e con la mia carica Metal continuerò

a scrivere pezzi e suonare ovunque finche queste mani me lo permetteranno!! Stay

Lascia un commento