FRANCESCO BOLOGNESI “FRABOLO”

D Francesco Bolognesi, in arte Frabolo, artista rap. Come nasce questo tuo amore per questo genere di musica ?

 

R Ero veramente piccolo, in casa mia grazie al cielo si ascoltava moltissimi dischi, quindi da lì è nata un po’ la mia “predisposizione” generale alla musica, ma credo di essermi avvicinato al Rap con le prime cassettine di mio fratello con sopra i Beastie Boys e i Run DMC, poi in seguito ho scoperto i Sangue Misto (anche questi su cassettina), per poi arrivare a tutta la “golden age” del rap italiano… si parla dei primi anni ’90.

L’idea che dall’altra parte delle cuffie ci fossero delle persone che si raccontavano in maniera così esplicita e così personale (in rima), trasmettendomi tutta la loro rabbia e insoddisfazione, mi colpì da subito, e così iniziai ad innamorarmi di questo genere…

Era una cosa nuovissima per me, ma allo stesso tempo anche molto familiare, perchè nella maggior parte delle loro canzoni e dei loro testi io mi ci riconoscevo. 

Era un qualcosa di incredibile, quella roba “mi parlava”. 

Posso dire quindi che i rapper di allora sono stati a tutti gli effetti i miei primi veri e propri amici fidati. 

 

D Nonostante la tua giovane età hai già dato vita a diversi videoclip e addirittura sette dischi, due dei quali distribuiti dall’etichetta digitale Zimbalam, mentre il tuo ultimo Album ufficiale dal titolo ‘Benvenuti a Fraboland’ è uscito due anni fa, completamente autoprodotto, si sono susseguiti poi alcuni singoli, fra cui ‘Ancora Vivo’, che come hai più volte specificato tu stesso chiude definitivamente un cerchio; puoi spiegarci meglio?

 

R Si beh, diciamo che ne è passata di acqua sotto i ponti… a partire dai miei primi “lavori” fatti in casa con “il microfono della chicco” fino ad arrivare ad oggi, dove ovviamente sono cambiate tantissime cose, tra cui io in primis, come è normale che sia d’altronde. 

Comunque al di là di tutte le cose che ho fatto, considero ’Benvenuti a Fraboland’ il mio primo vero e proprio disco, e questo per tanti motivi, sia per il lavoro che c’è stato dietro, sia per tutto quello che ne ha generato la sua uscita… con quell’Album mi sono definitivamente sbloccato.

Subito dopo questo è seguito il singolo ’Ancora Vivo’, che rappresenta per l’appunto la mia rinascita vera e propria, la fine di un percorso e l’inizio di un altro.

Il video, di cui vado molto fiero, nasconde in sé molti significati, ma forse il più importante è quello di non smettere mai di andare avanti e credere in sé stessi, cosa che invece io avevo iniziato a non fare più, e parlo del periodo prima di ‘Benvenuti a Fraboland’, un periodo abbastanza buio per me. 

 

D Nel 2016 hai vinto anche il Tour Music Fest nella categoria “rapper”, una bella soddisfazione…

 

R Si, mi sono divertito tanto, è stata una bella emozione suonare a Roma al Piper, un palco che non ha certo bisogno di presentazioni… 

Ringrazio Dr. Noise che mi ha accompagnato sul palco per tutta la durata del contest, è stata per entrambi una bella esperienza, indipendentemente dalla vittoria finale, ho avuto modo di conoscere un sacco di belle persone, addetti ai lavori e non; e pensare che all’inizio non volevo neanche partecipare…

 

D Progetti futuri? Cosa “bolle in pentola”?

 

R C’è veramente un sacco di roba pronta ad uscire, ma questa volta ci sono dei tempi e delle date da rispettare, di più non posso svelarti…

Intanto sono già usciti due brani, ‘(P)ericolo’ e ‘Fuori Dal Gregge’, che faranno parte di un nuovo progetto, ma il bello deve ancora arrivare… ed io non vedo l’ora!

 

D Quali sono i tuoi punti di riferimento, i tuoi mostri sacri, musicalmente parlando?

 

R Ce ne sono tanti, penso di prendere spunto, talvolta anche inconsapevolmente, da tutto quello che mi circonda o che comunque ha fatto parte della mia formazione artistica, cerco sempre di mantenermi aggiornato su qualsiasi cosa e di prendere ispirazione ovunque mi sia possibile. 

Se però ti devo dare un nome allora vado a botta sicura: Eminem.

Il motivo è semplicissimo, lui è il numero uno e lo sarà per sempre! E ogni volta lo dimostra.

Tra le altre cose quest’estate ho realizzato anch’io il sogno, insieme ad altre novantamila persone di vederlo dal vivo a Milano ed è stato epico. Bisogna tutti inchinarsi al Rap God.

 

D La musica rap ha sempre giocato molto sui testi, testi che spesso denunciavano situazioni di malessere, di rabbia giovanile, di disagio; oggi è cambiato qualcosa? Cosa pensi della nuova scuola?

 

R Oggi purtroppo quel tipo di attitudine che ha fatto avvicinare ragazzini come me all’Hip-Hop e alla musica Rap non esiste più; la società è cambiata, l’Italia è cambiata, tutto il mondo è cambiato…

Oggi viviamo in un’epoca assurda, dove si comunica con i social e dove non ci si guarda neanche più negli occhi, dove è diventato molto più conveniente mostrarsi per quello che non si è, piuttosto che per quello che siamo veramente.

Questo genere di musica ha sempre parlato dell’uomo e della sua vita all’interno della società, ed è proprio per questo che secondo me oggi ci sono molti meno contenuti rispetto a prima, non solo nel Rap eh, ma un po’ dappertutto… 

Quindi se è vero che la musica è lo specchio su cui si riflette il momento storico/culturale di cui facciamo parte, beh, allora non c’è da meravigliarsi di certo se l’80% di quello che sentiamo oggi non ci piace e ci sembra una m***a. 

Comunque se ti devo dire chi mi piace ti direi senz’altro il restante 20%.

 

D Sei un artista che ama molto anche stupire come quando inseristi nella confezione del tuo cd “Niente viene da sè” un lecca lecca (ciucciamello alla livornese): una trovata molto originale.

 

R Ahaha, a distanza di oramai quasi dieci anni, questa cosa del lecca-lecca ritorna sempre… si vede che è rimasta proprio impressa! 

A dir la verità non mi ricordo affatto come nacque questa idea imbecille, ma se ti dovessi rispondere in qualche modo, oggi ti direi che, siccome il disco faceva veramente schifo (e lo penso davvero eh), all’epoca puntai tutto sul ciucciamello all’amarena per accaparrarmi qualche acquirente, non che poi ci sia riuscito benissimo…

Oltretutto era anche a forma di cuore, quasi come a dimostrare tutto il mio amore e stima per chi aveva il coraggio di spendere quei 9,00 Euro in un oggetto assai discutibile.

 

D Oltre ad un ottimo artista sei anche un’ottima persona, in un mondo dove niente è scontato. Sei socio dell’associazione Onlus “SuiPassidiAle”per la quale in passato hai scritto la canzone “Ci Sarai”, dedicata purtroppo ad un bambino deceduto per una grave malattia. Una scelta che ti fa onore…

 

R Ti ringrazio di cuore! 

Saluto e mando un abbraccio fortissimo alla famiglia Cavallini: Giovanni, Rita, Andrea e Antonio. 

Andate tutti su www.suipassidiale.it  e guardate il film-documentario ‘Resilienza’, Alessandro deve essere un esempio per tutti!

 

D E’ sempre difficile voltarsi indietro, ma anche se sei giovanissimo, c’è stato un treno sul quale non sei salito e che ancora oggi ti penti di questo?

 

R Ci sono stati tanti treni, su alcuni sono salito e non è andata come pensavo, su altri invece non sono montato di proposito, però penso che siano più i treni che non sono passati e che forse sto ancora aspettando, o forse no… boh. 

Suona scontato, ma sicuramente se non avessi fatto tutto quello che ho fatto oggi non sarei qui, e magari la Mia Musica non sarebbe quella di cui adesso vado tanto fiero, e ti assicuro che ce n’è voluto per farmela piacere. 

 

D Chi è oggi Francesco Bolognesi, in arte Frabolo?

 

R Un ragazzo normale, come tanti, che ha sempre trovato nella musica l’unico modo per affrontare la vita di tutti i giorni e che ci è comune a tutti.

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