MATTEO BARSACCHI

D Matteo Barsacchi, chitarrista da quando frequentavi le elementari immagino…

R No, ho iniziato molto tardi, ho preso la mia prima chitarra acustica trovata in soffitta di una cugina in Prima/seconda superiore

D Fai parte da anni del gruppo Mr Bison, due chitarre e batteria, niente basso, suono potente, impossibile stare fermi ad un vostro concerto…

R Si, ho fondato la band nel 2009, già nel 2008 mentre suonavo in un progetto Indie rock stavo componendo le prime preproduzioni dei Mr Bison; sentivo il desiderio di avere una band più Heavy Rock. La band Mr Bison nasce nel 2009 con l’inserimento di un paio di amici, Gabriele alla Batteria e Francesco al Basso, dopo pochi concerti inserimmo Federico, seconda voce e chitarra e proseguimmo in 4. Dopo alcuni mesi il bassista abbandono’ il progetto ed io amante di Band come White Stripes e Black Keys, provai la soluzione chitarra ed octaver con doppio ampli chitarra/ basso, questa cosa ci piaceva un sacco e dava un gran tiro alla band.

Nel 2014 per problemi lavorativi Gabriele e Federico che si trasferisce negli States son costretti ad abbandonare la band, entrano a far parte dei Mr Bison gli attuali componenti Matteo Sciocchetto alla Voce e chitarra e Matteo D’Ignazi alla Batteria.

D Nel 2012 date vita al progetto “We’ll be brief” seguito da “Asteroid”, un forte impatto di pubblico, tanto che dopo numerosi concerti in Italia vi si aprono le porte degli Stati Uniti dove siete chiamati in tour, una bella soddisfazione…

R Si da subito la band ha suonato molto, moltissime date in Italia e un bel tour in USA; sicuramente è stata una grande soddisfazione e ci ha fatto immediatamente capire che la nostra musica è assolutamente molto più adatta all’estero.

D Holy Oak è il vostro ultimo LP … stessa formula ma il vostro non è un classico trio, infatti le due chitarre e la batteria creano un muro di suono che “frastornano” l’ascoltatore e non si sente affatto l’assenza del basso…

R Si abbiamo continuato con la soluzione trio doppia chitarra e batteria, abbiamo virato sulla psichedelia e il retrorock ’70, due generi che amiamo molto, lasciando alle spalle le influenze anni 90 ma continuando a mantenere una dose massiccia di Groove.

D Avete aperto i concerti di band di nome come Danko Jones, Red Fang, Mondo Generator, Karma to Burn, Naxatras, avete collaborato con label come Go down Records e in contratto con la storica Subsound records di Roma per Asteroid e Holy oak, senti che siete sul punto di “esplodere” definitivamente ?

R Assolutamente no, la gavetta è ancora molto lunga, la band sta avendo un’ottima risonanza nella scena mondiale del genere, i nostri dischi sono stati venduti dall’America all’Europa, quindi siamo molto felici. Sicuramente la maturità compositiva e l’amalgama perfetta della band è arrivata con l’ultimo lavoro Holy Oak con il quale siamo riusciti a unire molte influenze, dal progressive allo stoner al retro rock 70 alla psichedelia mantenendo come ho detto precedentemente il Groove che ci contraddistingue. Stiamo già lavorando per i brani nuovi e per il 2019 ci saranno molte novità.

D Progetti futuri, qualche concerto magari in città?

R Progetti futuri, per adesso come ho già detto stiamo lavorando per i nuovi brani per uno Split e per il nuovo album in uscita entrambi nel 2019.

I concerti in Italia purtroppo saranno sempre limitati: in Italia con grande rammarico, negli ultimi tempi la cultura musicale se cosi si può definire in questo caso, ha virato per generi molto lontani da noi e dai nostri gusti, i locali si sono adeguati a queste proposte musicali a differenza invece dell’Europa.

La grande tristezza di questa situazione è che gli Italiani continuano a fare musica fighissima, ci sono band italiane dal Post Rock allo Stoner al Garage, alla psichedelia che sono incredibilmente fighe ma non riescono a suonare in Italia.

D Matteo quali sono i tuoi punti di riferimento, i chitarristi che “imitavi” davanti allo specchio da bambino ?

R Ho preso in mano la chitarra ed ho iniziato senza saper suonare a scrivere musica di mia composizione, raramente mi sono messo a cercare di fare le cover o imparare i brani delle mie band preferite, non ne ho mai tratto soddisfazione, forse è proprio questo il motivo di non essere un virtuoso ma un buon compositore. Certamente i miei guitar hero in passato sono stati Omar Rodriguez-Lopez degli At The drive in /Mars Volta, Jack White ovviamemte David Gilmour, Jimi Hendrix, ed attualmente Isaiah Mitchell degli Earthless secondo me uno dei più fighi del momento.

D Livorno e provincia sono sempre stati prodighi nello “sfornare” buoni gruppi e musicisti, pensi sia merito del “salmastro” o cosa altro e cosa si potrebbe fare per dare maggiori spazi?

R Si la zona Livornese ha sfornato delle band favolose, ma credo come già ho detto in precedenza, che in Tutta l’Italia ci siano band di altissimo livello, parlando di Livorno assolutamente gli Appaloosa, i Tuna de Tierra di Napoli, i Romani Ufo Mammuth, Black Raimbows, al Nord i Messa, i Da Captain Trip, gli Humulus, e potrei citarne altre decine…Cosa si potrebbe fare per creare spazi? Beh domanda difficilissima, in Italia la musica è stata rovinata dalla mancanza di Cultura Musicale, non c’e’ più interesse per la musica, soprattutto per la musica influenzata dai mostri sacri del passato proprio perchè le nuove generazioni non hanno un bagaglio culturale musicale per portarli ad essere interessati alla musica Rock …i Talent X-Factor ecc ecc peggiorano le cose sfornando band agghiaccianti….I locali per sopravvivere si devono adeguare alle band che sono seguite, non c’e’ più il locale che ha lo zoccolo duro di persone interessate che vanno a prescindere da cosa viene proposto sapendo che il direttore artistico proporra’ comunque un progetto figo di alto livello.

Mi ricordo un tempo il TOTEM Rock Club di Castel Franco di Sotto, li c’era un direttore artistico che era incredibile, proponeva band incredibili, era un curioso, sapeva anche rischiare… mi ricordo di aver sentito i DOZER, band svedese incredibile che ai tempi era una band piccolissima, comprai il CD e il chitarrista mi offri un paio di Ticket Drink!!

Io ed altri amici cerchiamo di organizzare pochissime cose mirate alle persone che ancora hanno l’interesse e la curiosità di ascoltare musica di qualità…pochi eventi fatti bene e con band anche semisconosciute ma indubbiamente sensazionali…Cosi come noi ci sono altre realtà in Italia sparse qua e la che continuano a organizzare concerti, spesso a rimessa, ma per la sola passione di portare in Italia musica di livello, posso citare THE STONER MAFIA di Verona, STONES FROM THE HILL nella nostra zona, diverse altre realtà al SUD e al NORD, ragazzi con grandissima cultura musicale che hanno una curiosità incredibile per l’underground musicale in grandissimo fermento in Italia Europa e USA, che organizzano eventi, Secret show solo per passione.

D Matteo, un rimpianto, una occasione perduta…

R Non ho rimpianti, sono ancora curioso e quotidianamente in fermento di ascoltare e trovare chicche di musica nuova e vecchia…sono un entusiasta della musica, nonostante scriva e suoni da ormai 26/27 anni sono ancora una spugna, assorbo tutta la musica e tutte le influenze sia di band nuove che ricercando tutte le band meno famose del passato in modo da completare la mia crescita come musicista.

D Chi è oggi Matteo Barsacchi ?

R Oggi Matteo Barsacchi è un musicista di 40 anni con una grandissima energia e tantissimi sogni nel cassetto i quali lo rendono euforico e voglioso di fare sempre meglio.

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