TERESA ROTONDO

D Teresa Rotondo, cantante da sempre…

R Si, canto da che ho memoria ; quando avevo 3 anni, mi ha raccontato mia mamma, che ha dovuto nascondere la cassetta di Whitney Houston perchè non volevo sentire altro che quella quando salivo in macchina! Poi a 14 anni ho cominciato ad andare a lezione di canto per gioco, fino a quando non ho realizzato che era quello che volevo fare “da grande”.

D Hai una voce calda e profonda che si adatta perfettamente ad ogni genere musicale…hai fatto studi particolari o è tutto merito di madre natura ?

R Certo devo dire che la natura è stata buona con me, come tutte le cose però vanno studiate, approfondite, educate e cosi ho fatto negli anni, quando la consapevolezza di quello che volevo fare con la musica è arrivata, ho iniziato a studiare e proprio quest’anno mi sono diplomata al Trinity Collage University of Bedfordshire in Inghilterra come performer. Quello che sono oggi lo devo anche ai maestri che ho incontrato nella mia vita, soprattutto quelli che mi hanno accompagnato in questo ultimo percorso.

D Ultimamente sei la vocal di AMY Inconsapevole Diva, band che rinnova il ricordo di Amy Winehouse…come nasce questo gruppo e il tuo amore per Amy ?

R Il mio amore per Amy nasce dal momento che l’ho scoperta ed è stato un amore al primo ascolto! Era una fase importante della mia vita dove ho fatto tante scelte e lei è stata la mia colonna sonora, mi ha colpito in particolare la schiettezza e la sincerità di come Amy canta e racconta le sue canzoni, che sono vita vissuta: è un modo di essere che a me si avvicina molto. Il progetto, invece , nasce da un idea mia e di Moreno Vivaldi, amico, artista livornese con cui ho collaborato in diverse occasioni, ma questo spettacolo è quello che ci ha unito di più umanamente e artisticamente. È partito tutto quasi per gioco e ci siamo ritrovati su grandi palchi, dal progetto acustico fino ad essere oggi in otto sul palco! È stata una evoluzione in corsa che abbiamo curato come un figlio. Si sono aggiunte quindi diverse figure professionali come Emanuele Gamba, il regista che ha curato tutto nel minimo dettaglio e poi Alessia Cespuglio, che ha scritto la parte recitata, (si, perchè signori e signore con grande coraggio mi sono cimentata nel recitare un monologo!), Raffaele Commone, che si è occupato della grafica e Pietro Contorno, importante nel coordinare il tutto. Ma senza il resto della band tutto questo non sarebbe stato possibile e qui che ve li presento: Moreno Vivaldi alla batteria, Samuele Pirone al basso, Alex Bimbi alle tastiere che ha anche curato la parte musicale, Giovanni Giustiniano alla chitarra, Stefano Contesini alla tromba, Francesco Palazzolo al sax e Armando Polito ai cori. Insieme abbiamo fatto un bel lavoro di squadra anche grazie ai tecnici che ci hanno supportato (e sopportato) Lorenzo Sola, Nicholas Giovannoni, Simone Rotondo e Andrea Moretti. Questo progetto è un omaggio a Amy Winehouse e io l’ho inteso fin dall’inizio come tale, cioè fare le sue canzoni a modo nostro. Quindi non mi vedrete imitare in nessun modo l’artista perchè come lei c’è solo lei! È semplicemente un modo per ringraziarla per quello che ci ha lasciato artisticamente, davvero col cuore.

D E prima di questo in quali gruppi hai militato e quali musicisti ti hanno accompagnato?

R Ho avuto il piacere di collaborare con molti musicisti livornesi e non in diversi progetti. Attualmente ho attivo un duo chitarra e voce con Alessandro Sebastiani, chitarrista lucchese, dove proponiamo pezzi pop, soul e jazz in chiave acustica, anche un quintetto che segue lo stesso genere di musica arrangiata con tastiera basso batteria, chitarra sax e voce. In passato ho avuto il piacere di collaborare allo spettacolo natalizio di Giorgio Panariello che ci ha visto cantare insieme il suo pezzo di Natale, invece ultimamente sono stata corista di Nic Cester, cantante dei Jet, esperienza unica.

D Da giovanissima hai avuto il grande privilegio di cantare al Cavern di Liverpool , tempio della musica dove hanno iniziato i Beatles, con i Semolina Pilchard…che ti è rimasto di quella esperienza ?

R Si, avevo 19 anni all’epoca… ricordo di essermi divertita un sacco per la “Beatles week”, Liverpool diventa magica un’ esperienza che rifarei. È stata la mia prima trasferta da musicista all’ estero, musicista in erba un pò incosciente! Oggi mi rendo conto meglio di quello che ho vissuto in quella occasione.

D Teresa quali sono le tue cantanti di riferimento, quelle che ti affascinano e sempre ti hanno affascinato ?

R Bè, il mio primo amore è stata Whitney Houston da quando ero molto piccola e nello stesso periodo anche Celine Dion, Mariah Carey e Giorgia poi crescendo si sono aggiunti cantanti come Beyonce, Stivie Wonder, Etta James, Carmen McRae, Billie Holiday.. E ovviamente Amy Winehouse.

D Progetti futuri, qualche concerto magari in città, dove è possibile a breve ascoltarti ?

R La prossima data è a Milano il 24 gennaio al teatro dal Verme con il progetto “Amy Inconsapevole diva”, e poi varie date in Toscana anche con il quintetto e col duo, per restare aggiornati e vi fa piacere potete seguire la mia pagina Facebook e Instagram .

D Hai cantato a Livorno e in Italia, hai portato la tua voce anche all’estero, il tuo essere donna, in un mondo prettamente maschile, salvo meravigliose e stupende eccezioni, ti ha mai ostacolato o avvantaggiato ?

R No, sinceramente non mi ha mai ostacolato per fortuna, spero che nel 2020 certi concetti siano superati anche se è vero che a volte non è così. Sono stata anche all’estero come New York al festival della musica italiana, a Riga e in Ucraina e non è successo.

D Ognuno di noi ha un rimpianto che non lo fa dormire la notte…musicalmente parlando, quale è il tuo più grosso rimpianto, la tua occasione che non hai sfruttato che avrebbe potuto cambiare la tua carriera ?

R Nessuno. Mi sono sempre comportata onestamente nei confronti di quelli che sono i miei principi nella musica ed ho sempre agito coerentemente a quello che pensavo.

D Chi è oggi Teresa Rotondo ?

R Oggi Teresa è una musicista, una cantante, un’ insegnante di canto. Anche se può sembrare banale sono quello che volevo essere tanto tempo fa: una cantante, vivere di musica. Ho lottato tanto per arrivarci, tanti sacrifici ma alla fine ci sono riuscita, questo grazie anche alle persone che ho incontrato e che mi stanno vicino. La strada è ancora tanta ma sono felice di percorrerla.

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