JACOPO MASCAGNI

D Jacopo Mascagni, cantante ma anche paroliere, tuoi i testi del tuo gruppo…

R Più che un cantante mi vedo più come un cantastorie, un narratore di eventi assurdi che

rievocano certi aspetti della realtà che ci circonda.

Mescolando il tutto, ovviamente, con una buona dose di fantasia.

D Sei il frontline degli Hot Cherry Band, ottima band, ottimi musicisti che ben si integrano con la tua voce..come nasce questo progetto ?

R Successe a caso per quanto mi riguarda (anche se alcune cose, secondo il mio parere,

non accadono a caso). Dopo una Jam al vecchio Babbo Rock il precedente batterista,

Toni Mastrogiacomo, mi sentii cantare e decise di propormi una prova nel progetto che

stavano portando avanti all’epoca. Accettai e qualche sera dopo mi trovai a sentire i primi

pezzi che sarebbero poi diventati parte della scaletta e anni dopo del disco “Wrong Turn”.

Erano gli ultimi mesi del 2008 e nel 2009 insieme a Matteo Capezzoli, Jacopo Moretti,

Alessio Galli, io e Toni riuscimmo a tirare giù una scaletta di pezzi e cominciammo a

pensare dove poter suonare quello che proponevamo.

D Avete avuto molte entrate/ucite nel gruppo dal lontano 2009 che vi siete formati…tu sei l’unico “superstite” nonché fondatore…raccontaci

R Sfortunatamente la band si sfaldo’ man mano che ci si avvicinava a dover registrare

i pezzi in studio. Riuscimmo a fare un singolo con la precedente formazione ma

fu un gesto che rimase lì, senza risultati utili. Nonostante vari tentativi di tenere salde

le fila della band, il progetto si fermò per parecchi anni con un solo membro all’attivo:

io.

Ero l’ultimo arrivato e l’ultimo ad essere rimasto.

Decisi di riformare la band da zero, cercando nuovi componenti.

Chiesi in giro un po’ a chiunque ma senza grandi risultati, in fondo non è

proprio facile trovare quattro musicisti che non abbiano già altri progetti avviati e

impegni lavorativi.

Dopo qualche anno di silenzio e di ricerche ebbi un aiuto inaspettato

da persone a me vicine e amiche che decisero di darmi una mano.

Scrivo inaspettato perchè , semplicemente, considerando la loro bravura e i loro progetti

all’epoca non mi sfiorò mai una sola volta di chiedergli la loro disponibilità per

rimettere in piedi il gruppo.

Ma alla fine la nuova e ancor più molesta formazione prese forma.

Così con Nicola “Nik” Capitini, Luca Ridolfi, Kenny Carbonetto e ultimo ma non ultimo

Stefano “Jeghe” Morandini gli Hot Cherry ripartirono con una marcia in più.

I pezzi furono riarrangiati dai nuovi membri e finalmente nel 2016 gli Hot Cherry ebbero

il loro disco di esordio.

D Nel vostro profilo si legge: si propone un sound sporco con contaminazioni metal/stoner/rock classico…e nel 2016 esce il vostro disco di esordio: “Wrong Turn”, prodotto al Redwall Recording Studio di Rosignano Solvay (LI)…soddisfatto ?

R Sì, decisamente.

Il nostro sound è sporco e semplice.

“Wrong Turn” rappresenta quel che siamo.

Il lavoro fatto dai ragazzi e dal Redwall è stato fondamentale per dare al gruppo la sua

identità sonora.

Sinceramente, non li ringrazierò mai abbastanza per tutto quanto.

D Con un cognome così importante suoni anche qualche strumento ?

R Ho provato a suonare chitarra e basso.

Ma io e gli strumenti a corde non siamo compatibili.

Forse col Triangolo, potrei avere più fortuna.

D Quali sono i tuoi mostri sacri, i tuoi punti di riferimento, musicalmente parlando ?

R Motorhead, Alice Cooper, R.J. Dio.

Questi sono i primi tre, se dovessi fare una lista più lunga servirebbero più pagine.

D Progetti futuri ? Qualche concerto appena sarà possibile ? Magari un nuovo CD ?

R Difficile fare progetti a lungo termine, soprattutto ora con quello che sta accadendo.

Quest’anno avevamo dichiarato l’uscita del nuovo disco“Burnout”, anch’esso

registrato al Redwall Recording Studio pensando a tutti i passi necessari per promuoverlo

e suonarlo.

Ma ora? La situazione attualmente non sembra molto promettente.

Certo, fortunatamente ci sono e si stanno proponendo molte piattaforme

virtuali anche con iniziative che vengono in aiuto a chi suona per far sì che molte realtà

musicali non spariscano nel dimenticatoio.

Sono uscite un sacco di proposte per i live, anche se sinceramente per ora la vedo dura.

Comunque la voglia di fare e cercare soluzioni c’è, come secondo me non c’è mai stata

da parecchio tempo.

Ed è una buona cosa che va valorizzata e riconosciuta.

Per ora si può vedere come procede questo sventurato periodo e speriamo che

si trovi una soluzione insieme per cominciare a costruire un mondo migliore del precedente.

D Livorno città della musica…che rapporto avete con Livorno e che spazi vi siete creati al suo interno ?

R Non tutti amano il Metal, beh..si può capire.

Livorno è una città comunque che ha tanti generi musicali da offrire.

In molti qua possono dire di aver suonato almeno una volta in una band.

Che si parli di Punk Rock, Rock, Metal, Cantautorato Italiano, Rap, Hip Hop,

Jazz, Blues o altro.. non ha importanza.

Questa città è sempre stata piena di musica.

Alcuni sono riusciti ad avere soddisfazioni, altri per un po’ ci hanno costruito una carriera,

altri continuano ad avercela, altri hanno smesso ma chissà che non ricomincino.

Per quanto riguarda il punto degli spazi sfortunatamente

non solo qui a Livorno ma in buona parte d’Italia la situazione (con o senza

pandemia) non è mai stata rosea per la musica.

Non voglio entrare nei particolari sui perchè, altrimenti servirebbe un altro articolo per

elencarli tutti finendo poi per mettere in fila tante cose che tutti sappiamo ma in tanti fanno

finta che non esistano.

Posso dire però che la musica, soprattutto se rumorosa, si sente bene nel silenzio.

Come i passi di chi suda per farla suonare anche se non vengono riconosciuti.

Sopra e sotto il palco.

Però, levando questa nota amara per un attimo, posso dire che noi

Hot Cherry negli anni qui a Livorno ed in giro per l’Italia (con una suonata all’estero

che si spera non rimanga l’unica) abbiamo avuto le nostre

soddisfazioni. Grazie anche a collaborazioni con associazioni culturali, locali e band con cui abbiamo diviso il palco insieme cercando di portare un po’ di sano scompiglio

ogni volta che ci siamo esibiti sul palco.

D Jacopo, un rimpianto che non ti fa dormire la notte…

R La trottola di Inception, cade o continua a girare?

D Chi è oggi Jacopo Mascagni ?

R E’ quello di Oggi con qualcosa di Ieri ma che ha voglia di vedere come sarà il Domani.

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