GIULIO MORETTI

Intervista al tecnino del suono Giulio Moretti

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D “Prezioso è stato l’inserimento nel gruppo di Giulio Moretti, un tecnico del suono e consigliere unico” mi diceva Alessandro Caldari dei Doars

R Originariamente avrei dovuto suonare il basso ma c’erano alcune cosette che non mi riuscivano bene per cui decisero di inserire Fabio Del Giudice. Non mi “buttarono” via, mi indirizzarono verso una attività che oggi classificherebbero come tecnico del suono. E in un gruppo dalle grandi aspettative c’era bisogno di una figura del genere, anche a livello di “look”: non erano tanti i complessi che si presentavano con un tecnico per gestire suoni e luci.

D Eri una sorta di membro aggiunto del gruppo

R Si. Poi con il passare del tempo iniziai anche a consigliare i ragazzi come presentarsi sul palco, quali brani suonare e in che ordine, insomma tutte quelle piccole attività che cercavano di far crescere il gruppo.

D Come mai non hai mai pensato di diventare anche musicista a tempo pieno?

R Nonostante sapessi suonare la chitarra, e stavo iniziando ad imparare la tastiera, il mio blocco nei confronti di uno sbocco “esecutivo” della musica era dovuto al mio carattere introverso per cui come mi ponevo di fronte ad un pubblico mi si bloccavano tutte le rotelle in moto. Questo è quello che pensavo ed ho creduto per molti anni. La verità è che sono un tipo molto pignolo, perfezionista, per cui un brano se non veniva come l’originale, andavo nel pallone. Oggi no. E’ bastata qualche lezione di “improvvisazione” ed il blocco si è rimosso in parte.

D Hai vissuto la scena musicale del tempo a Livorno. Che ricordi hai?

R L’atmosfera musicale di quei tempi era formidabile: ovunque ti giravi c’era sempre qualcuno che suonava in un gruppo. Personalmente ho conosciuto gli F104 il cui bassista Amerigo Liotti mi introdusse al mondo dei New Trolls, ho conosciuto il povero Giorgio Rosini e gli MK5 e poi altri, tanti. Se devo fare una differenza i i tempi di oggi, posso dire che oggi un complesso è portato a suonare la la propria musica o un genere ben definito. Ai nostri tempi la maggior parte dei gruppi erano da “sala”, cioè ti facevano ballare con canzoni che andavano dal lento, al twist, ecc. Noi avevamo in repertorio pezzi dei Mungo Jerry, per dire, ma anche di Santana o Deep purple Uria Heep e così via.

D Oltre ai “tuoi” Doars quali gruppi ricordi che avevano un passo in più?

R Come non ricordare i Satelliti, o Le Sfingi, i Rangers, ma potrei elencarne molti altri. Consideriamo il fatto che noi abbiamo avuto esperienze con Milva del maestro Vinciguerra, La Santissima Trinità (gruppo che con il passare del tempo e degli elementi diventerà Litfiba). Se mi consenti un aneddoto…..eravamo sotto l’ala protettiva di Marko Shomberg, e chi non vi è stato, turnee al Teen Club di Camp Darby. Parlando con il responsabile degli spettacoli in terra americana Shomberg dice, in un inglese maccheronico, che avrebbe portato i DoArs e The Monkey. Facile capire lo stupore di quel personaggio (siamo negli anni settanta e i nomi di quei gruppi erano in testa alle classifiche mondiali). Naturalmente quando fece vedere i poster dei due gruppi l’equivoco si risolse in una grassa risata. (The Monkey, gruppo rock di quattro ragazze emiliane e la batterista di Piombino)

D Dopo i Doars hai avuto altre esperienze come tecnico del suono?

R Ufficialmente no, Lavoro, famiglia. Ma do volentieri una mano a mio figlio come light programmer.

D Oggi vedere all’opera dei tecnici del suono è impressionante: sembrano “ingegneri”. Tutto è cambiato.

R Si è vero. Ne ho un esempio in casa: mio figlio più piccolo, 23 anni, fa il tecnico del suono con una associazione di fonici locale. Anche lui sembra un ingegnere, ed in certi versi lo potrebbero essere. Libri, esperimenti, valutazioni….Rispetto a ieri, con l’avvento del digitale oggi si possono permettere canali di mixaggio quasi infiniti, qualità del suono senza dubbio più pulita, effetti in tempo reale ( vi ricordate l’eco per la voce che era generato da un nastrino magnetico che girava all’infinito?). La tecnologia ha senz’altro dato una grossa mano ma se manca la sensibilità dell’orecchio e la capacità di valutare situazioni diverse nelle stesso tempo….meglio cambiare mestiere. I sistemi di illuminazione dei palchi è molto ma molto diversa rispetto ai miei tempi

D Sei rimasto nell’ambito musicale?

R Teoricamente, ma anche praticamente, non ho mai abbandonato la musica. Mio figlio più grande, bassista, ha fatto parte di due gruppi Gli Ikona prima e gli Hot cherry poi. L’altro figlio prima di intraprendere la via del fonico aveva provato con gli HSO. Poi da anni ho in casa tastiere di vario genere, e qualche aiutino di esperienza ai complessi dei figli di miei amici.

D Quali i tuoi gusti personali? Insomma…che musica ascolti?

R Un Lp è stato fondamentale per la mia formazione musicale: Deep Purple in Rock. Quindi loro e tutto quello che è prog rock ma anche sempre rimanendo nel metal gruppi come Slip Knot, Murder Dolls ma anche Metallica ecc.

D Chi è oggi Giulio Moretti?

R Oggi sono uno ancora in attesa di pensione ma che trova sempre il tempo di ascoltare musica, anche dal vivo e che gli piace stare sempre in contatto con il mondo dei giovani, ascoltando, guardando, partecipando.

Fine della conversazione in chat

 

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