MASSIMILIANO MAGNI

D Massimiliano Magni, batterista dalla giovane età immagino…per la gioia dei tuoi

coinquilini…

R In verità in tarda età e quasi per gioco. Ho iniziato da bambino ma con il pianoforte che

poi ho abbandonato. Una sera sono andato ad ascoltare le prove di alcuni amici, quelli

che oggi sono i Madame du Bois e dove suono come batterista. Non c’era posto per

sedersi se non sullo sgabello della batteria. Da li a poco il cantante mi ha chiesto di

provare a tenere un tempo per vedere se il brano che avevano scritto funzionava. una nota

tira l’altra ed ho iniziato a battere il ritmo.

D “I Rifugio di Nilo sono un poeta maledetto tre musicisti sfigati” così vi

presentavate al pubblico quando facevi parte appunto dei RdN…traduci please

R L’esperienza dei Rifugio di Nilo è stata una tra le più belle che ho vissuto. 4 personalità

completamente diverse tra loro che si sono messe insieme con la voglia di provare a dire

qualcosa. Beh non siamo mai stati tanto fortunati e quindi ci siamo sempre presi per il

culo. Era come mettere in un sacchetto quattro ingredienti a caso e sperare di tirare fuori

la torta dell’anno. A parte gli scherzi in realtà funzionava molto bene, tutte queste

differenze si sentivano e notavano anche negli atteggiamenti. Nel casino generale si

nascondeva una poesia che non poteva che stare li in mezzo

D 4 amici, ottimi musicisti con la consapevolezza di non voler essere più della

realtà…con la soddisfazione di produrre un fortunato demo, con canzoni importanti come

Giù le mani”, “Inesorabilmente”, “Casomai”…

R Abbiamo scritto molti brani e tutti di getto. Ogni tanto nella sera giusta capitava di

azzeccare il giro giusto, il groove giusto e le parole si incastravano quasi alla perfezione.

Dopo un periodo di fermo abbiamo ripreso a scrivere e quel demo segnava un po il

cambiamento, la voglia di fare sul serio. Sentivamo la voglia di fissare un punto di

partenza più importante quindi abbiamo deciso di andare in studio e provare a dare una

forma a questo progetto con l’aiuto di un nostro carissimo amico, Francesco Landucci de

Il Poderino, che ci ha messo a nostro agio ed ha capito cosa volevamo.

D E si arriva ai Big Monkey…buon sano rock’n’roll, con venature di blues e i piedi

ben piantati nel passato

R I Big Monkey nascono per desiderio di Alessandro, bassista appunto di Monkey e dei

Madame Du Bois.

Ci sembrava un idea che poteva funzionare e abbiamo avuto ragione. Spaziamo dal

rock&roll di Elvis o Jerry Lee Lewis al blues di BB King e cosi via. Una scaletta di 3 ore

e più dove il pubblico si scatena ballando e cantando con noi. Abbiamo ripreso le versioni

più vecchie ed originali per rispettare appunto lo spirito dell’epoca. Questo è un progetto

che ci sta dando tante soddisfazioni e soprattutto ci fa divertire molto.

D E della Lussy Brown & Red Street Band che mi dici ?

R Lussy Brown & Red Street Band è stato un esperimento che purtroppo è durato poco.

Abbiamo fatto qualche concerto e abbiamo avuto una buona risposta dal pubblico ma per

vari motivi non potevamo continuare.

D Quali sono i tuoi punti di riferimento, i tuoi batteristi da ispirazione ?

R Sono cresciuto con il rock&roll e quindi molti “batteristi da ispirazione” vengono da quel

genere. Mi piace Danny Carey dei Tool ma anche John Bonham dei Led Zeppelin, Phil

Collins come Gavin Harrison dei Porcupine Tree. Ascolto tutto quello che posso e per

ogni genere che suono cerco gli artisti che meglio lo rappresentato. Ho tanto da imparare

e poco tempo per studiare quindi faccio quello che riesco quando posso.

D Progetti futuri, magari qualche pubblicazione, concerti in arrivo ?

R Il progetto più immediato è quello di promuovere il disco che abbiamo inciso con i

Madame Du Bois, Il secondo dall’ingresso del nuovo bassista . Ci abbiamo lavorato tanto

e ne siamo particolarmente entusiasti. Stiamo iniziando a cercare posti dove proporre

brani originali che come sai non è cosi scontato trovarli.

D Una domanda che faccio a tutti i batteristi : Charlie Watts dei Rolling Stones ha

detto che il “suo culo” è quello di Mick Jagger perchè da più di 50 anni se lo trova

davanti sui palchi di tutto il mondo…qual’è il “tuo culo” ?

R Il “mio culo” è quello di aver incontrato tanti musicisti sulla mia strada e molti amici che

credono in me e apprezzano il mio lavoro. Tra l’altro sono tutti i culi che costantemente

ho davanti mentre suono.

D Massi, un rimpianto, una occasione perduta che ancora oggi di fa “mordere la

mai” ?

R Il rimpianto più grande è quello di non aver capito, quando ho iniziato a studiare, che il

mio strumento era la batteria. Le occasioni vanno e vengono, credo che ci si debba porre

in modo giusto al momento giusto e per la giusta situazione . Se non avessi sbagliato

scelte in passato adesso non suonerei con tutti i miei amici e quindi non farei tutto quello

che faccio oggi.

D Chi è oggi Massimiliano Magni ?

R Sai che non lo so. Sono una persona che cerca ancora la sua strada, che sperimenta tanti

generi che ama ascoltare i suoi compagni mettere insieme accordi e parole. la musica è

una lingua universale e mi piacerebbe saperla parlare bene.

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