ANDREA QUAGLI

D Andrea Quagli, batterista. Chitarrista mancato o amante da sempre del rullante ?

R Sempre e soltanto batterista. Ho iniziato a 10 anni suonando con i famosi “bussoli del Dixan” e non ho più smesso.

D Hai fatto studi particolari o sei autodidatta ?

D Inizialmente autididatta, poi nel lontano 1972 decisi di prendere alcune lezioni e scelsi il migliore: il maestro Giangi Debolini. Eravamo un gruppo di batteristi e Giangi ci ha insegnato tutti i “trucchi del mestiere”. Il caso ha voluto poi che io stesso ho iniziato a dare lezioni precisamente da Toni in Via Maggi.

D Attualmente fai parte del gruppo MK5 Evolution, ottimi musicisti, band storica…come sei entrato a far parte di questo “complesso” ?

R Dopo la tragica morte di Stefano il gruppo Mk5 ha passato momenti dolorosi…conoscevo già i ragazzi anche attraverso Paolo Saini. La decisione di ricominciare ed ecco nati i MK5 Evolution.

D Te comunque vieni da lontano…prima hai fatto parte di altri gruppi , se non sbaglio Soraya Band e altri ?

D Si purtroppo vengo da lontano…purtroppo perchè se vengo da lontano vuol dire che non sono un ragazzino… Il mio primo “concertino” è datato 4 settembre 1970, al Circolo Arci La Rosa…i Flash eravamo, io E Luciano Trovato. Poi è stata la volta dei Demoni: sembre Luciano al Basso, l’avvocato Boirivant alla chitarra e Adriano Viteglio alle tastiere . E’ durato fino a quando quest’ultino decise di emigrare in Danimarca con il nostro comune amico Enrico Rosa. Nel 1973 entro a far parte del famoso gruppo Aldo e i Consoli…giriamo tutta la Toscana e mezza Italia. Si accorgono di noi tanto che ci chiamano a Milano per un provino per accompagnare Roberto Soffici, quello che ha firmato Non Credere per Mina, Un pugno di sabbia per i Nomadi e Casa mia per l’Equipe 84. Nel frattempo ci chiamavamo Immagine. Era il 1977. Ironia della sorte fu che ci presero tutti meno Ald…lui che era il più famoso e il leader. In quel periodo ho avuto la fortuna di conoscere molti artisti tra cui Tullio De Piscopo al quale cercavo di rubare i segreti dello strumento.

Fine anni 80 torno a Livorno ed incontro appunto Soraya dando vita alla Soraya Band. Era un gruppo fantastico e particolarissimo; pensa che oltre a me c’erano Leonardo Tommasini al basso, Maurizio Calistri alla chitarra, Miliano Mora alle tastiere, ovviamente Soraya alla voce e ben due ragazze al sax, Daiana Fiorini e Fiorenza Messicani. Ci divertimmo fino al 1995.

Subito dopo vengo chiamato come Direttore Artistico al Liceo Bini di Pisa: dirigevo un’ottima aggregazione musicale di ragazzi che mi ha datto molte soddisfazioni.

In seguito varie cover band, tra le quali “fritto misto” e Santana” con Miliano Regoli. E poi, in tempi recenti La Zoo Station U2 Tribute Band con Gianni Ponzetta e gli altri amici. Siccome non riesco a stare fermo, contemporaneamente faccio parte del gruppo Passi Carrabili di Pisa con il quale partecipo ad un ottimo video. Il resto è storia recente.

D Progetti futuri, qualche concerto appena possibile ?

R Sicuramente si, concerti a bizzeffe, ne abbiamo voglia tutti, appena questa Pandemia ci lascia vivere di nuovo la nostra vita.

D Quali sono i tuoi mostri sacri, i batteristi che imitavi fin da bambino davanti allo specchio ?

R Quanto tempo abbiamo? A parte gli scherzi, sono molti i batteristi che mi hanno influenzato…farò tre nomi: Franz Di Cioccio, Michael Giles e naturalmente Tullio De Piscopo.

D Una domanda che faccio a tutti i batteristi : Charlie Watts dei Rolling Stones ha detto che il “suo culo” di riferimento è quello di Mick Jagger perchè sono più di 50 anni che se lo vede dimenare davanti alla batteria sul palco…quale è il tuo culo ?

R A “primo acchito” mi verrebbe da dirti Loredana Bertè che abbiamo accompagnato in gioventù e credimi…era un gioiellino, ma se devo dire in senso “etico” allora ti faccio il nome di Roberto Soffici, artista preparato, serio e bravissimo., un vero punto di riferimento. Grazie al suo nome ho suonato in ogni posto in Italia con musicisti incredibili. Funzionava così: facevamo parte in molti dell’Agenzia Staff Music di Roma nella quale militavano anche i grossi calibri come Renato Zero, Cocciante, Bongusto…un impresario voleva scritturare per una serata Renato Zero o Cocciante? Bene. L’Agenzia rispondeva: “Ti dò Renato Zero ma mi prendi per una sera anche Roberto Soffici e il suo gruppo. Facile no ?

D Rimorsi e rimpianti, treni lasciati andar via…quale è il tuo più grosso rimpianto, musicalmente parlando ?

D Non essere rimasto a Milano 50 anni fa. Molte pressioni allora, dalla famiglia, dalla fidanzata che poi sarebbe diventata mia moglie e la fatidica domanda che tutti mi facevano: “Ma quando ti trovi un lavoro vero?”

D Chi è oggi Andrea Quagli ?

R Mi piacerebbe tanto dirti un musicista di professione che per hobby fa l’autotrasportatore in Porto, ma purtroppo è alla rovescia. Un uomo sempre ragazzo innamorato della musica.

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