CHIARA LUCARELLI

D Chiara Lucarelli, cantante…immagino fin da bambina…

R: In realtà non proprio, da bambina ho studiato pianoforte e nasco come tastierista, molto prima che cantante. Il canto è un aspetto della musica che amo, ma al quale ho cominciato ad approcciarmi solo negli ultimi 8/10 anni, completamente da autodidatta.

D Fai parte del duo Velvet Vega, ottimo progetto…come nasce questo sodalizio?

R: Dunque, innanzi tutto grazie del complimento. I Velvet Vega sono un sodalizio nella vita, ancor prima che artistico. Io e Francesco stiamo insieme da 9 anni e abbiamo avuto diversi progetti insieme. Dal 2013 al 2018 abbiamo portato avanti il duo The Love Thieves, caratterizzato da un sound decisamente più orientato al synth-pop, con qualche richiamo ’80ies. Dopo qualche anno però non lo sentivamo più nelle nostre corde, sentivamo l’esigenza di esprimerci con un sound più oscuro e malinconico, in grado di toccare corde più profonde. Così, abbiamo fatto reset e sono nati i Velvet Vega.

D Il vostro sound si può definire Darkwave, Postpunk…un sound esplosivo, quasi doloroso, un sound perfetto per la tua ottima voce e per il tuo modo di porti sulla scena…

R: Sì, il nostro sound è sicuramente scuro ed esplosivo, anche se i nuovi pezzi che stiamo producendo hanno un taglio sempre cupo ma decisamente meno postpunk e istintivo. La mia voce in realtà è molto cristallina e “pop”, non posso definirla “canonicamente” ideale per questo genere, che di solito è contraddistinto da voci più basse e cupe. Diciamo però che io l’ho resa più personale e interessante miscelandola a degli effetti come distorsioni, delay, riverberi ecc., alcuni dei quali realizzati apposta per me dal mitico Giulio di Kuro Custom Audio.

D Al vostro attivo, se non sbaglio, due cd : “Can’t control” e “Collapsing”…soddisfatti del risultato?

R: All’attivo abbiamo “Collapsing” che è l’album di debutto uscito nel 2018 e “Can’t Control”, un maxi-single uscito lo scorso Luglio con due brani nuovi e due remix realizzati da due band della scena che stimiamo molto, oltre che compagni di etichetta: The Coventry e Lost Messages. In generale siamo soddisfatti, anche se diciamoci la verità, quasi sempre noi musicisti troviamo dei difetti nei nostri lavori, ma è uno stimolo a fare meglio! 🙂

D Oltre ai cd avete è possibile anche avere vostre T-Shirt…

R: Esatto, abbiamo anche le T-shirt. Chiunque sia interessato può scriverci sulla pagina Facebook www.facebook.com/velvetvegamusic/ o visitare il sito www.velvetvega.com

D Progetti futuri, magari un altro lavoro, qualche concerto quando tutta questa coronafollia sarà passata magari in città?

R: Il maxi-singolo uscito a Luglio è stato un assaggio del secondo album, al quale siamo lavorando e che uscirà nel 2021. Purtroppo questo clima di incertezza non rende facile il lavoro a nessuno, soprattutto per il mondo della musica e della cultura in generale. Per quanto riguarda i live, non vediamo l’ora di tornare presto sul palco. Abbiamo dovuto cancellare diverse date in Italia, che speriamo di riuscire a riorganizzare quanto prima e perché no, magari anche un bel concerto in città.

D Quali sono stati i tuoi cantanti di riferimento, i tuoi mostri sacri ?

R: Questa è una domanda difficile, la lista è lunga. 🙂 Scherzi a parte, nella mia vita la musica è sempre stata predominante, fin da quando ero piccolissima. Ho ascoltato generi diversi, dal classic rock all’industrial, dall’indie all’elettronica e credo che queste influenze si sentano in ciò che faccio. In generale i miei 5 mostri sacri sono senza dubbio: Depeche Mode, The Cure, David Bowie, Nick Cave e Siouxsie and the Banshees.

D Come ha reagito la città di Livorno, città della musica da sempre, al vostro genere un pò “particolare” ?

R: Diciamo che Livorno ha ottimi musicisti e tanta bella musica, ma non è caratterizzata da una grande cultura di questo genere, al contrario della vicina Firenze che ha sfornato grandi mostri sacri della New Wave italiana come Litfiba, Diaframma, Neon, ecc. Però devo dire che l’unico concerto che abbiamo fatto in città (all’Ex Caserma Occupata) è stato apprezzato e con un buon riscontro in termini di pubblico e interesse.

D Tutti noi abbiamo uno o più rimpianti che ogni tanto riaffiorano…musicalmente parlando, quale è il tuo più grosso rimpianto?

R: Eh, bella domanda. In realtà non mi piace guardare al passato anche se, allo stesso tempo, credo che tutto nella vita sia utile per spronarci a fare meglio. Forse l’unico rimpianto è di essermi trascinata per troppo tempo il precedente progetto, anche quando non lo sentivo più nelle mie corde e di aver fatto un album con quella band in cui non mi sono sentita me stessa al 100%.

D Chi è oggi Chiara Lucarelli ?

R: Nella vita di tutti i giorni mi occupo di web marketing, copywriting e social media all’interno di un’agenzia di comunicazione. La musica è la mia passione con la P maiuscola e, anche se non potrà mai essere un lavoro a tempo pieno, voglio continuo a suonare perché mi fa provare emozioni uniche, oltre a permettermi di conoscere persone nuove e posti mai visti prima. Il periodo è difficile, i locali saranno sempre meno, ma il mio più grande sogno è portare il gruppo per qualche data fuori dai confini nazionali. Chi vivrà vedrà. 🙂

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