MATTEO PAGANELLI

D) Matteo Paganelli, batterista…immagino hai iniziato a suonare giovanissimo per la grande gioia dei tuoi vicini di pianerottolo…

R Ciao Massimo, in realtà non ho iniziato così presto a suonare la batteria. Era già il periodo dell’università ed è stato un regalo della mia ragazza Silvia e dei miei amici. Molto probabilmente si erano stancati del fatto che li suonassi i ritmi delle canzoni sulla schiena.

D) Attualmente fai parte di ben due gruppi : i Chromosomes e i New Real Disaster…raccontaci

R Coi New Real Disaster e coi Chromosomes sono anni che ci conosciamo e posso dire di essere entrato in questi gruppi da fan. Suono nei New Real Disaster dal 2012, ma li conoscevo personalmente da prima, andando spesso a Lucca e non solo a vederli suonare. Siamo grandi amici e, può sembrare una banale retorica, nel punk rock è fondamentale esserlo. Coi NRD ho registrato un Ep nel 2015 e ora stiamo aspettando l’uscita del nostro nuovo album (il mio primo full length coi NRD) in vinile: chiusura di un cerchio per un grandissimo appassionato di 45 e 33 giri come me. Coi NRD siamo riusciti a suonare in contesti molto appaganti come il Tributo italiano a Joe Strummer a Bologna oppure al Revolution Rock di Magenta, ma credimi che ogni singola data mi ha insegnato moltissimo e continuerà a farlo. Coi Chromosomes invece ci suono dal 2014 e, se all’inizio mi faceva un po’ strano suonare in una band che ascoltavo da anni (chi è di Livorno o provincia e ascolta punk rock dai Chromosomes ci deve passare per forza di cose), piano piano le cose si sono normalizzate anche grazie alla bella amicizia (già preesistente a dire la verità) che si è instaurata con Massi e Luca (e Mimmo). Coi Chromox ho avuto la fortuna di superare per la prima volta i confini italiani e fare un po’ di date all’estero con amici veri come i Teenage Gluesniffers e i Livermores, e di salire sul palco del Punk Rock Raduno di Bergamo, vero punto di arrivo per un punk rocker. Permettimi di dire che tutto questo non sarebbe mai accaduto se non avessi suonato nel mio primissimo gruppo, i Naked Bellies, che mi ha introdotto nel mondo della musica live e col quale mi sono, ci siamo, tolto grandi soddisfazioni come suonare alla Skaletta di La Spezia.

R Io vengo dalla provincia, ma posso considerarmi un livornese di città acquisito e l’idea che mi sono fatto in tutti questi anni di frequentazioni labroniche è che Livorno, nel punk rock ma penso che il discorso possa essere ampliato a più generi musicali, ha un grandissimo potenziale. Se penso a Biffers, One Night Stand, 7Years e Urban Vietcong, cito band punk diverse tra di loro, ma tutte non valide, di più. Dipende cosa intendiamo per emergere: se il verbo emergere lo intendiamo come arrivare (al successo? Alla ribalta di tv e giornali?) allora tanto vale il non emergere e stare in quell’underground che a noi piace moltissimo. Poi è chiaro che fa piacere se un ragazzo di Napoli piuttosto che di Milano compra il tuo disco e si fa i chilometri per venirti a veder suonare, ma questo esula dall’emergere, questo significa che vivi bene la tua passione e che il tuo “lavoro” è ben fatto.

D) Chi è oggi Matteo Paganelli ?

R Matteo Paganelli oggi è una persona che ha una gran voglia di tornare a suonare con quelli che, grazie alla musica, sono diventati i suoi migliori amici.

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