MARIA CRISTINA PANTALEONE

D Maria Cristina Pantaleone, clarinettista, chitarrista ma anche cantante…nasce prima la musicista o la cantante ?

R. Ho iniziato come musicista, a 9 anni suonavo il clarinetto nella Filarmonica P.Mascagni di Venturina, in seguito ho suonato il basso elettrico sempre in Filarmonica. A 19 anni ho cominciato lo studio della chitarra moderna per poi passare alla classica. Contemporaneamente ho cominciato a cantare accompagnandomi con la chitarra.

D Hai iniziato nelle varie bande della tua zona ma hai fatto anche studi classici come l’Accademia di Santa Cecilia e l’Istituto Mascagni…

R. Ho studiato la chitarra classica in una scuola di musica piombinese, quella di Viviana Tacchella, e ho dato gli esami presso i conservatori citati da privatista.

D Hai collaborato con il gruppo Passiflora con cui partecipi ad un programma su Rai3, con i Lucky Strike hai inciso il CD “Corri nel vento”, con il gruppo Stile Libero hai partecipato al Pistoia Blues Festival 1996, alla rassegna Musica dei Popoli, al programma “Fiore di Pietra” su Rai2, e a Sanremo 1997 con gli O.R.O…mamma mia…soddisfatta immagino…

R. Assolutamente, mi ritengo fortunata per aver fatto tutte queste esperienze, hanno contribuito alla mia formazione come musicista e come insegnante oltre ad aver tenuta viva la voglia di imparare e di mettere sempre in discussione e migliorare la mia capacità professionale.

D Poi mica ti sei fermata…hai partecipato al progetto “Porgy and Bess” presentato al Teatro Verdi di Firenze, hai collaborato con Nick Becattini & Serious Fun, con Alessio Colombini, Matteo Becucci e moltissimi altri…in pratica non ti sei fermata un attimo…

R. Si, ho avuto la possibilità di cantare in progetti musicali di grande valore con dei musicisti di vaglia, sono riuscita anche a mettere su famiglia, ho avuto due figli e grazie a un marito presente e collaborativo sono riuscita a portare avanti tutti i progetti di cui ho fatto parte.

D E infine di sei messa ad insegnare canto presso la scuola comunale di musica CFDMA di Castagneto C.cci…cosa manca adesso ?

R. La scuola di Castagneto è l’ultima di una serie, ho insegnato presso l’Accademia Musicale di Firenze, il CMM di Grosseto, la scuola di musica legata ai Jubilee Shouters, la Sarabanda di Cecina.

Ora insegno al CFDMA, ho limitato la mia attività come insegnante per via di una cardiopatia congenita che è migliorata dopo una operazione importante ma che devo tenere di conto per la mia attività presente. Ho ricominciato a studiare canto lirico con la M.stra Silvia Pantani e continuo a coltivare la passione per la chitarra classica e il flauto da autodidatta.

D Maria Cristina, quali sono stati i tuoi mostri sacri, le tue icòne ?

R. Da giovane ho avuto un grande amore per il progressive classico e per i cantautori italiani poi ho incontrato il jazz, ho perso la testa per Sarah Vaughan, in seguito per Nina Simone, Betty Carter, Carmen McRae e per diversi musicisti, Coltrane, Jarret, Bill Evans, Ellington ecc.ecc…

D Immagino che la lirica e la classica siano nel tuo DNA, ma ascolti anche generi diversi…

R. Sono innamorata della musica elettronica fin da ragazzina, ascoltavo i Kraftewerk ,poi quella degli anni 90 Massive, Portishead, Archive. Anche quella attuale, James Blake, Aphex Twins ecc.

Non sono una profonda conoscitrice ma di sicuro sono una estimatrice della elettronica ben fatta.

D Hai fatto un’ottima carriera e il meglio deve ancora venire…immagino che tu sia stata determinatissima nell’inseguire il tuo sogno…nei ragazzi di oggi trovi la stessa tenacia?

R. Non so se si può paragonare la definizione di tenacia dei i miei tempi a quella odierna. Prima si raggiungevano degli obbiettivi con il tempo necessario , i mezzi a disposizione erano limitati, le scuole di musica erano poche e se volevi formarti dovevi passare per forza dall’esperienza sul campo che per fortuna era possibile, c’erano molti locali che programmavano musica live. Tra gli anni 80 e i 90 sono sorte le scuole di musica a indirizzo pop rock e jazz e molti di noi hanno potuto mettere a frutto le proprie esperienze a scopo formativo.

Ora l’offerta formativa è ampia, passa dal web alle scuole di musica sempre più presenti anche nei centri urbani più piccoli, l’accesso alle informazioni più aggiornate in campo musicale sono alla portata di tutti grazie a internet, la tenacia forse sta nell’accettare una volta di più la precarietà di questo mestiere e nell’avere un piano B nel caso le cose non andassero nella maniera voluta.

D Tutti noi abbiamo un rimpianto che ogni tanto fa capolino…non essere saliti su quel treno che aspettava solo noi a volte ci lascia svegli la notte…dove andava il tuo treno ?

R. A questo punto della vita credo di aver fatto il migliore percorso che potevo, o quantomeno il piu giusto per quella che ero e che sono. La musica mi ha aiutato a vivere, qualche volta a sopravvivere, ho imparato molto su di me attraverso l’espressione musicale, specialmente dal canto, che rimane per me uno strumento speciale perchè profondamente rivelatore e che mi ha permesso di esprimere qualcosa che è parte di me ma anche parte di tutti.

D Chi è oggi Maria Cristina Pantaleone ?

R. Una persona che ha la fortuna di continuare ad avere voglia di imparare.

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